Politiche italiane antidemocratiche destabilizzano la questione di Trieste
Trieste, 29 ottobre 2013 – Organi centrali e territoriali del Governo e dello Stato italiano stanno reagendo con violazioni internazionali e minacce di repressione alle iniziative giuridiche di una parte crescente della popolazione della città e Free Port internazionale di Trieste, che chiede l’attivazione completa dei diritti diritti politici, economici e fiscali del Free Territory of Trieste, costituito dal 1947 come Stato membro delle Nazioni Unite e posto dal 1954 sotto amministrazione fiduciaria (trusteeship) del Governo italiano.
Nel luglio 2013 l’organizzazione che rappresenta quella parte della popolazione, il Movimento Trieste Libera – MTL, con sedi a Trieste e Londra, ha notificato alle autorità italiane ed internazionali un «Atto di reclamo e messa in mora» con il quale formalizza le proprie tesi giuridiche e chiede la convocazione del Trusteeship Council delle Nazioni Unite.
MTL afferma infatti che il Governo italiano amministratore impone illegalmente sul Free Territory amministrato la sovranità ed il regime fiscale sfavorevole dello Stato italiano, e soffoca l’ International Free Port di Trieste per favorire i porti italiani.
Nel documento MTL rinuncia ufficialmente qualsiasi rivendicazione verso Slovenia e Croazia, e chiarisce che l’attivazione a Trieste dei diritti richiesti svilupperebbe rapidamente la prevista International Free Zone di commercio, industria e finanza, a vantaggio sia della Comunità internazionale che di Trieste e delle vicine regioni italiane, slovene e croate in crisi.
Le autorità nazionali e locali italiane non hanno però aperto il richiesto dialogo pacifico e costruttivo sul problema giuridico, economico e politico. Reagiscono invece con un’escalation di contropropaganda locale e pesanti minacce di repressione, dichiarano che il Territorio Libero di Trieste non è mai esistito e tentano di coinvolgere nella questione la Slovenia e la Croazia.
Il nazionalismo delle autorità locali italiane è tale che il 26 ottobre hanno organizzato una cerimonia pubblica con estremisti nella quale sono stati accusati di crimini di strage gli USA ed il Regno Unito che dal 1947 erano stati i primi amministratori militari provvisori del Territorio Libero, e nel 1954 lo avevano lasciato all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano.
Il 28 ottobre l’escalation delle minacce di repressione politica ha raggiunto il livello di guardia con la pubblicazione della sentenza n. 530/2013 del Tribunale Amministrativo Regionale – TAR su un ricorso di MTL contro le elezioni italiane a Trieste.
La sentenza infatti non si limita a negare l’esistenza del Territorio Libero, ma ai punti da 21 a 25.1 dichiara “eversive” le iniziative giudiziarie di MTL, ed afferma che devono essere vietate e punite sia come attentati alla sovranità e unità dello Stato italiano (per i quali sono previste pene non inferiori a 12 anni di carcere), sia come reati di opinione e di istigazione a delinquere.
Il Movimento Trieste Libera ha annunciato che impugnerà la sentenza a livello italiano ed internazionale, definisce le minacce di repressione «inaccettabili per ogni Paese democratico dello schieramento euroatlantico, qual è anche il Free Territory of Trieste» ed afferma che Trieste deve gratitudine agli USA e al Regno Unito per la loro corretta amministrazione del 1945-54.
Secondo le nostre analisi il rischio di destabilizzazione della questione internazionale di Trieste non proviene perciò dalle iniziative legali e dalle richieste economicamente sensate di MTL, ma dagli inappropriati comportamenti negativi e repressivi del Governo italiano amministratore e delle sue autorità locali.
Secondo le nostre indagini tali comportamenti dannosi ed inutili non risultano inoltre ispirati da scelte politiche meditate delle autorità italiane centrali, ma condizionati da un sistema locale corrotto di partiti e speculatori italiani che hanno interessi contrari allo sviluppo dell’International Free Port e dell’International Free Zone di Trieste.
Le analisi di dettaglio saranno pubblicate a stampa sulla Voce di Trieste n. 34, in edicola il 5 novembre.
© 29 Ottobre 2013