Trieste cambia, ma sul serio
È davvero singolare che a Trieste tutta la leadershit (non è un refuso) politica italiana non faccia che cianciare a vuoto di cambiamento da anni, se non decenni, e poi quando il cambiamento arriva davvero, ma senza di loro, prima non lo riconosce, e poi quando se ne accorge impazzisce e tenta di bloccarlo con le bave alla bocca.
Esattamente come raccontiamo nell’articolo di fondo qui accanto. Questo comunque, e purtroppo, fa in concreto della Voce l’unico giornale di opposizione a costoro, conferma il nostro impegno per quanto difficile sia, e dà a tutti speranza effettiva di un futuro migliore forse più vicino di quanto si potesse pensare.
Stiamo perciò lavorando anche per migliorare la Voce, sia a stampa che in rete. Non si allarmino dunque i lettori se su questo numero ed il precedente non hanno torvato in ultima pagina la tradizionale rubrica in triestino, né le lettere: stiamo stutturando un’apposita pagina dei lettori che includa con lo spazio dovuto ambedue le cose, dandovi maggiore soddisfazione. Mentre la mancanza oggi della pagina animali è dovuta solo ad un inconveniente tecnico: tornerà sul prossimo numero.
Come vedrete stiamo scrivendo anche di movimenti politici. Non però per partito preso, ma per i meriti e le ragioni che riteniamo abbiano, a differenza dalla partitocrazia trasversale italiana ormai impastata e collusa nel peggio possibile.
In questo numero troverete perciò apprezzamenti per il coraggio di Trieste Libera nel difendere lo status giuridico internazionale della città, per la capacità e dirittura dei rappresentanti triestini del Movimento 5 stelle animato da Beppe Grillo, e per le iniziative di Sel per i problemi drammatici dell’assistenza sociale. Al Pd abbiamo invece dovuto chiedere perché continua a non rispondere sugli interrogativi antimafia che lo riguardano nella questione del porto.
Se qualcuno ha da lamentarsi di queste scelte, sappia che in realtà non sono affatto nostre. Perché sono i politici stessi a scegliere, comportandosi bene o male, se dalla stampa libera riceveranno lodi
od accuse, o peggio.
Noi ci limitamo ad usare due soli strumenti: la scrittura e la coscienza.
© 1 Ottobre 2013