Trieste: rigassificatore addio? Attenti agli imbonitori politici
Negli ultimi mesi i politici locali, in particolare del PD con in testa la presidente regionale Serracchiani ed il sindaco Cosolini, hanno appoggiato con silenzi e reticenze vergognosi le nuove manovre dei ministeri romani e della multinazionale Gas Natural per far imporre da Bruxelles il suo rigassificatore devastante nel porto di Trieste. Lasciando soli a combattere le organizzazioni della società civile, l’Autorità Portuale ed il Movimento 5 Stelle. E naturalmente la Voce.
Ha suscitato perciò sorpresa e legittimo sospetto nei cittadini non drogati dal Piccolo che gli stessi politici prima conniventi si siano lanciati improvvisamente, e fuori elezioni, a sparare ultimatum pubblici sempre più decisi per la cancellazione definitiva dell’impianto. Come se fossero sempre stati loro a guidare la resistenza della città. E questo da parte di un genere di politici italiani che è notoriamente tanto restìo ad impegnarsi seriamente in battaglia quanto abile a prendersi i meriti delle vittorie altrui. Cosa sta dunque accadendo?
Accade che si è diffusa tra i politici la voce che a Roma i ministeri stiano per cancellare finalmente quel rigassificatore, ma perché devono dare esecuzione all’apposita delibera vincolante del Comitato portuale che la presidente dell’APT Marina Monassi è riuscita ad organizzare lei in attuazione del decreto Clini ed in barba alle reticenze di Serracchiani e alle inerzie di Cosolini, che durante la riunione l’hanno votata con gli altri, forse senza aver nemmeno capito bene cosa fosse.
Insomma: se adesso il rigassificatore viene cancellato davvero il merito principale va alla stessa Monassi che i capoccia del PD ed il loro quotidiano di servizio Il Piccolo tentano di screditare in tutti i modi perché lavora zitta a sviluppare il porto, mentre loro producono più chiacchiere che risultati, sentono bene solo le musiche classiche della speculazione edilizia ed immobiliare, si buttano in mare vestiti per farsi pubblicità (Cosolini), sentenziano che i triestini non hanno voglia di lavorare (Serracchiani) e spacciano notizie ed interviste false (Il Piccolo) su questo ed altro.
Se dunque saltasse fuori che il risultato si deve a Monassi, che è una funzionaria di Stato, la gente potrebbe rivalutarla e chiedere il perché invece fossero così reticenti ed inerti tutti i protagonisti della partitocrazia locale di sinistradestra.
Eccoli dunque dispiegare fieri le insegne di partito per correr ad affrontare impavidi il drago del rigassificatore appena sembra che l’abbia già ammazzato in silenzio qualcun altro. Il resto lo farà l’orchestra dei media amici dei politici e del finanziamento pubblico.
Se è così, questo sul rigassificatore è un ennesimo gioco vergognoso che va smascherato sin da adesso. Perché occorre incominciare a pensar di scegliere ed eleggere finalmente i rappresentanti politici ed amministrativi come ha gia iniziato a fare con buoni risultati anche a Trieste il Movimento 5 Stelle, per le loro capacità reali e personali di governo, e non di chiacchiera, intrigo e simulazione.
E tanto meno per i loro investimenti elettorali in agenzie di comunicazione, che tra l’altro l’enfant prodige Serracchiani condivide proprio con la multinazionale Gas Natural: si vedano http://www.proformaweb.it/lavori/gas-natural-italia/ufficiale-il-sodalizio-proforma-gas-natural/ e http://www.proformaweb.it/archivio/lavori/serracchiani/.
Buona giornata, e buone riflessioni a tutti.
© 24 Settembre 2013