La Voce di Trieste

Solstizio d’inverno 2012-2013

Buon Natale

Il numero 17 della Voce a stampa è uscito il 21 dicembre, data del solstizio d’inverno, che è il momento in cui la durata della luce del sole, fonte della vita biologica, raggiunto il suo minimo ricomincia a crescere, riducendo gradualmente l’oscurità della notte.

L’umanità vi associa perciò da sempre intensi valori simbolici di termine e rinascita, nel legame profondo, religio, tra coscienza individuale e totalità universale che nasce dalla ragione quando essa si scopre parte infinitesima di un’immensità inconoscibile.

Questa percezione naturale è anche alla radice delle feste di fine ed inizio d’anno proprie delle religiones positive nei simboli della lux in tenebris e dell’ordo ab chaos: luce nelle tenebre, ordine dal caos, di cui il Natale cristiano è sintesi spirituale venerabile.

Il ritrovare l’essenza naturale originaria di questi ed altri cicli festivi, fuori dalle loro degradazioni venali e dalle nostre introversioni, significa perciò rientrare in assonanza con le armonìe naturali ed universali di cui siamo, come ogni cosa, frutto e parte concreta.

Mentre millenni di esperienze umane insegnano che la cura delle nostre angosce fondamentali sta nel recupero interiore di quelle armonie. E non negli abusi compulsivi di diversioni ed evasioni materiali e psicologiche, o di sostanze sedative e psicotrope.

Le vie del recupero alle armonìe universali sono quelle della religio positiva nelle sue varie forme culturali e storiche, inclusa la reimmersione spirituale meditata nella meraviglia della natura, estesa dall’ immensità del cielo stellato al più piccolo essere vivente.

E questo recupero interiore è necessario anche per i nostri comportamenti sociali, perché in quelle armonie hanno fondamento vitale i princìpi della compassione, della solidarietà, del retto agire e della forza d’animo necessari al convivere in libertà, rispetto e giustizia.

Che sono i valori indispensabili per affrontare, dal livello locale a quello globale, le tirannìe ed ingiustizie vecchie e nuove sempre più distruttive dell’umanità e del pianeta con effetti concatenati che abbiamo tutti il dovere, e parte del potere, di interrompere.

Proprio perché fanno prevedere tempi ancor più duri, qui come altrove, con insicurezze materiali terribili, e per affrontarli anche nella nostra dimensione limitata occorrerà molta di quella forza d’animo radicata nella percezione umana delle armonìe universali.

L’augurio essenziale, a tutti, per questo volgere festivo dell’anno naturale e spirituale, è quindi di poterla ritrovare ed accrescere in sé, conservandola ben salda.

© 27 Dicembre 2012

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