La Voce di Trieste

Trieste, Porto Franco Nord: la cupola della speculazione edilizia illecita ottiene anche una proroga illegittima dal Prefetto

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Inchieste: gli scandali sul Porto Franco

Il 31 dicembre il quotidiano monopolista locale Il Piccolo, sostenitore sfrenato della colossale speculazione edilizia ed immobiliare costiera illecita sul Porto Franco Nord (Punto Franco vecchio) di Trieste, ha affermato incidentalmente che era stata prorogata di un anno la sospensione del regime di porto franco sull’area, scaduta dal 30 novembre.

Che nello stesso articolo il giornale ricordava notoriamente concessa (dal Prefetto e Commissario del Governo) con l’apposita mostra raffazzonata dal noto Vittorio Sgarbi «come cavallo di Troia» per consentire «di abbattere il muro del porto franco». Ovvero come strumento illegittimo di un’azione illecita.

L’affermazione era dunque di straordinaria gravità, perché la sospensione era già stata contestata e denunciata illegittima, il Prefetto e Commissario non ha né può ottenere i poteri per decretarla (leggi qui) e ne era già stato perciò formalmente diffidato, e perché la frode speculativa così notoriamente favorita è condotta, a gravissimo danno del lavoro e del porto di Trieste, da una ‘cupola’ trasversale e tutta da indagare di privati, politici ed amministratori e funzionari pubblici coinvolti .

La mattina stessa del 31 dicembre abbiamo perciò chiesto direttamente via mail al Prefetto e Commissario di sapere con urgenza se la notizia fosse infondata, oppure vera, cioè un’indiscrezione sfuggita su un decreto emesso malgrado le diffide e senza avvisarne la stampa pur essendo atto di primario interesse pubblico del quale chiedevamo copia immediata.

Il Prefetto ha potuto esaminare la nostra richiesta il 2 settembre, ma il mattino dopo, 3 gennaio, la risposta è arrivata curiosamente, invece che da lui, dal quotidiano propagandista della speculazione, con una pagina intera a confermare che il decreto esisterebbe e sarebbe addirittura già stato notificato alla richiedente Portocittà s.r.l., la titolare della concessione sull’area per 70 anni contestata illegittima.

Per le analisi ed azioni difensive conseguenti noi attendiamo ancora la doverosa risposta ufficiale del Prefetto e Commissario, e di poter esaminare la copia dell’atto. Ma se le cose stanno come afferma da parte interessata Il Piccolo, sembra evidente che la ‘cupola’ trasversale dei beneficiari e sostenitori della tentata speculazione illecita sia riuscita di nuovo a strumentalizzare persino il rappresentante istituzionale dello Stato e del Governo a Trieste.

Esibendosi dunque in un’ennesima, ostentata sfida temeraria alla legalità per imporre una speculazione privata fraudolenta da 1,5 miliardi di euro a danno di risorse produttive primarie della città e dello Stato. E per di più con metodi e livelli di copertura politica, istituzionale e mediatica, e di impunità, che non ci risultano avere precedenti a Trieste e forse nemmeno nelle città e regioni italiane in ostaggio alle mafie.

Fingendo inoltre di ignorare che le nostre indagini giornalistiche hanno già dimostrato pubblicamente la frode, con quasi due anni di campagne stampa prima in edicola e poi in rete, dove tutti possono leggerle e valutarle. E la proroga prefettizia indebita annunciata dal Piccolo è davvero la goccia che fa traboccare il vaso.

Ora passeremo dunque alla rigorosa e documentata iniziativa penale già predisposta sui fatti, e le Autorità Giudiziarie competenti potranno stabilire se ed in quale misura nell’agire individuale ed associativo anomalo dei tanti soggetti coinvolti in questa ricca frode speculativa costiera vi sia dolo perseguibile, o sola colpa, o mera avventatezza ed insipienza.

Al nostro livello giornalistico i fatti comunque rimangono, e fanno ritenere che costoro pensino di poter ancora forzare impuniti la legalità rimanendo nella sfera amministrativa senza implicazioni penali ed erariali, abusando delle posizioni di potere politiche ed economiche che detengono, e continuando a trattare noi cittadini come fossimo sudditi, e pure scemi.

Riescono cioè a commettere, oltre ad una serie straordinaria di illeciti, anche tre errori madornali in un’unica azione. Complimenti.

 

Paolo G. Parovel

© 4 Gennaio 2012

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