Spettacolare esercitazione antinquinamento terra-mare davanti alla Capitaneria di Trieste giovedì 22 mattina
Nota stampa commentata
Giovedì 22 dicembre, dalle 10 alle 10,45 si svolgerà nel Bacino San Giorgio, lo specchio d’acqua davanti alla Capitaneria di Porto di Trieste (ex Idroscalo), una spettacolare esercitazione antinquinamento terra-mare con i mezzi della Crismani Ecologia, del Gruppo Crismani, in collaborazione con Guardia Costiera ed Autorità Marittima. Verranno impiegati unità navali, mezzi ed attrezzature specialistiche con personale qualificato, con dimostrazioni della posa delle barriere antiinquinamento gonfiabili e delle tecniche coordinate di disinquinamento con i mezzi in mare (leggi qui il programma dettagliato).
Sarà utilizzata in anteprima l’Unità Mobile Oil Spill Response (Inland Pollution Response Unit) efficiente magazzino mobile attrezzato che contiene tutta la tecnologia degli standard OPEC necessaria per intervenire in piena autonomia in caso di inquinamento di idrocarburi da terra, interagendo con le unità a mare (leggi qui la scheda tecnica). Il Gruppo Crismani ne ha già in esercizio due esemplari, uno dei quali verrà utilizzato tra breve dall’ENI come modello operativo nell’ambito delle sue attività in Nord Africa.
Contestualmente verrà presentato il Pontone antinquinamento ‘Elisa’ allestito con tre batterie di rotolatori idraulici contenenti fino a 1.500 metri di barriere galleggianti, in grado di operare in autonomia ed in tempo reale in qualsiasi punto del Porto e della rada di Trieste circoscrivendo efficacemente chiazze di petrolio anche di vaste dimensioni (leggi qui la scheda tecnica).
Si tratta di un sistema di presidii tecnici essenziali per la sicurezza del porto e della città di Trieste, che presentano oltre ai rischi del traffico portuale ordinari quelli della presenza di imponenti depositi di idrocarburi e del naviglio di trasporto. Si tratta in particolare della tank farm e delle petroliere del terminale marittimo SIOT dell’Oleodotto Transalpino che rifornisce l’Europa Centrale attraverso Baviera, Austria, Repubblica Ceca, rendendo strategica la sicurezza del Porto di Trieste.
I mezzi e gli uffici triestini del Gruppo Crismani occupano perciò un settore di moli, banchine ed edifici del Porto Franco Nord (Punto Franco vecchio), da dove l’Autorità Portuale li vorrebbe ora incredibilmente espellere, e senza fornire loro nemmeno spazi di ormeggio e lavoro alternativi (leggi qui) per consegnare l’area alla Portocittà s.r.l., titolare di una concessione illegittima nell’ambito della nota, colossale e scandalosa speculazione edilizia ed immobiliare illecita che il nostro giornale sta denunciando da tempo. E che così priverebbe il porto anche degli specifici strumenti di sicurezza. [pgp]
© 21 Dicembre 2011