“Roman e il suo Cucciolo” al Teatro Rossetti
di C.S.
Alessandro Gassman in uno spettacolo di forte impegno sociale
Arriva sul palcoscenico del Politeama Rossetti (www.ilrossetti.it) a Trieste l’atteso Roman e il suo Cucciolo, di Reinaldo Povod, diretto da Alessandro Gassman che ne è anche il protagonista. L’appuntamento – per l’abbonamento Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – è da mercoledì 14 a domenica 18 dicembre.
Lo sfondo su cui scorre la vicenda di Roman e il suo Cucciolo è di desolazione e ignoranza, esclusione e bisogno. Da qui alla violenza, all’illegalità il passo è breve: anche se permane in qualcuno il desiderio di riscatto. «Non hai ancora capito che la gente ti tratta per quello che sembri? Sembri una merda, ti trattano da merda». Quanta velenosa verità, in questa battuta di Roman, tutto teso a spiegare al figlio adolescente il peso dell’apparenza nelle dinamiche sociali. Quanta cattiveria, quanto cinismo, ingiustizia della società “civile” è racchiusa in questa banale osservazione, che per un immigrato è solo uno dei miliardi di punti che lo “distinguono” irreparabilmente dagli altri e gli precludono l’inserimento nella realtà in cui vive. Lingua, cultura, immagine, necessità: sono tutti aspetti che sottolineano l’estraneità di chi è esule. A ciò aggiungiamo il pregiudizio, la paura del mondo che dovrebbe accogliere, ed ecco che la prospettiva più immediata diventa quella dell’emarginazione, delle periferie vissute come apartheid, del degrado. Ma per Roman – immigrato e spacciatore – c’è un sogno di futuro e s’incarna nel figlio adolescente, Cucciolo: un ragazzino su cui egli proietta tutte le sue speranze. Per assicurargli benessere, egli è stato ed è pronto a tutto.
Alessandro Gassman sulla scena è Roman, l’immigrato che il drammaturgo americano Reinaldo Povod pone al centro di Cuba and his Teddy Bear, dramma che negli anni Ottanta ebbe a New York successo notevolissimo e fu interpretato da Robert De Niro. Da attore e regista, Gassman ha scelto questo testo livido e incisivo e ne ha affidato l’adattamento a Edoardo Erba, che pur rimanendo fedelissimo, traduce la comunità cubana di esuli dell’originale, in un gruppo di rumeni che vivono alla periferia di una città italiana. Un modo per sentire ancor più dolenti i pugni nello stomaco che lo spettacolo, a ragione, non risparmia.
Venerdì 16 dicembre alle ore 17.30 alla Sala Bartoli si terrà una conversazione con Alessandro Gassman e Riccardo Noury, direttore dell’ufficio comunicazione e portavoce di Amnesty International – Sezione Italiana (www.amnesty.it). Si parlerà di teatro ma anche di integrazione e altre tematiche sociali di grande attualità: l’incontro sarà condotto da Noemi Calzolari e sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti a disposizione. Roman e il suo Cucciolo di Povod va in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, nella Sala Assicurazioni Generali, da mercoledì 14 a sabato 17 dicembre alle ore 20.30 e domenica 18 dicembre alle ore 16.00. Lo spettacolo è programmato nell’ambito del cartellone Prosa.
© 13 Dicembre 2011