A Monfalcone attivo il “Sistema Informativo Comune”
di adminwp
Il progetto serve a raccogliere segnalazioni di degrado
Il SIC (acronimo di Sistema Informativo Comune), progetto messo a punto dalla Regione Friuli Venezia – Giulia, è stato avviato, dal 7 ottobre 2011, anche nel Comune di Monfalcone, che già dal 2007 aveva richiesto ufficialmente la partecipazione al progetto ora finalmente avviato. Per capirne di più, abbiamo incontrato il vice – sindaco di Monfalcone Omar Greco e il giovane consigliere comunale Elisa Di Ilio.
Cos’è il Sic?
Si tratta di un programma finalizzato a raccogliere, in forma anonima, segnalazioni e denunce dei cittadini in merito a fenomeni di malcostume e pubblico degrado: dall’abbandono di rifiuti ad atti di vandalismo.
Quando e da chi è partita l‘idea del SIC?
L’idea nacque dalla Direzione Regionale Polizia Locale, con l‘apporto di alcuni comandanti di Polizia Municipale (tra i quali anche il nostro) sulla falsariga di un analogo sistema già esistente in Emilia Romagna. Consacrato nel accordo Illy–Amato nel 2007 (accordo Ministero Interno–Regione) e confermato nell‘accordo 2010 Tondo–Maroni, ne è uno dei quattro punti: il primo è la formazione di interforze tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e polizia provinciale, oggi a Trieste e domani ad Udine (per esempio, io ed un collega della Guardia di Finanza abbiamo illustrato a tutte le forze di polizia le modalità di effettuazione dei controlli nei pubblici esercizi, mentre un collega della Polizia Stradale ha illustrato i controlli dei trasporti di merci pericolose e sull‘autotrasporto); il secondo è la connessione tra le sale operative di Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Municipale nei quattro capoluoghi di provincia (ai quali successivamente ci uniremo noi e qualche altro centro maggiore); il terzo è il SIC; e infine il quarto, che finanzia progetti integrati alle forze di polizia, finora ha già operato interventi coordinati in materia di abusivismo imprenditoriale e lavoro nero nel “distretto della sedia” di Manzano.
Come funzionerà il servizio?
In prospettiva tutti i servizi di polizia locale, sperimentalmente dieci (ora venti) comandi di polizia municipale e provinciale, raccoglieranno le segnalazioni di degrado con i consueti sistemi (direttamente dalle pattuglie, su segnalazioni dei cittadini in via telefonica, cartacea, web) nonché inserendo i dati dei reati accertati in un archivio che verrà messo a disposizione della Regione; il tutto per mezzo della georeferenziazione (tecnica che permette di associare ad un dato, in formato digitale, una coppia di coordinate che ne fissino la posizione sulla superficie terrestre) delle situazioni di disagio. Il Ministero dell‘Interno metterà a disposizione i propri dati relativi all‘accertamento dei reati, creando così una mappa territoriale che evidenzierà le situazioni di degrado: in questo modo, le forze di polizia disporranno di un quadro completo in merito alle zone che necessitino di maggiore sostegno; e anche gli enti territoriali potranno intervenire con maggior tempestività nei siti ove vi sia la necessità di interventi manutentivi od operatori sociali.
La necessità di tale istituto deriva da una preoccupazione dilagante tra i monfalconesi? Quali sono i problemi più gravi riscontrati a proposito?
No, nessun allarme sicurezza: la proposta fu avanzata a livello regionale per cercare di creare un coordinamento tra la massa di informazioni che singoli enti della Pubblica Amministrazione possiedono ma che non mettono in rete.
State imbastendo altre proposte innovative?
Al momento nessuna: già l‘ordinaria amministrazione risulta difficile da gestire. Abbiamo in cantiere qualcosa di nuovo in tema di educazione stradale e civica nelle scuole, ma probabilmente il progetto non sarà attuabile prima di febbraio–marzo 2012.
© 14 Ottobre 2011