Caccia, le associazioni diffidano la Regione
di C.S.
Lac, Lav, Lipu, Legambiente e Wwf lanciano un appello on line
Tra pochi giorni si apre la caccia a coturnice e fagiano di monte, due specie a rischio estinzione dal territorio regionale. Lac (www.abolizionecaccia.it), Lav (www.lav.it), Lipu (www.lipu.it), Legambiente (www.legambiente.it) e Wwf (www.wwf.it) intimano a Tondo di vietare l’esercizio venatorio e lanciano un appello on line.
“Le scriventi associazioni – si legge nel comunicato – intimano alla Regione Friuli Venezia Giulia, in persona del Presidente pro tempore, di provvedere immediatamente a vietare la caccia al fagiano di monte e alla coturnice su tutto il territorio regionale fintanto che non si ristabilisca una popolazione in grado di sopportare il prelievo venatorio. Si avvisa altresì sin d’ora che, diversamente da un tanto, si adiranno le vie giudiziarie più opportune a miglior tutela della fauna selvatica e dell’ambiente”: con queste parole si chiude la diffida inviata dalle associazioni ambientaliste al presidente della Regione Renzo Tondo, all’assessore Claudio Violino e, per conoscenza, al Ministero dell’Ambiente e alla Prefettura.
Un atto reso necessario dall’avvicinarsi dell’apertura della caccia a gallo forcello e coturnice che un recente decreto assessorile ha fissato tra il 16 ottobre ed il 13 novembre 2011: un decreto duramente attaccato dalle associazioni in quanto si limita a ridurre il periodo di caccia invece che sospenderla tout court, nonostante i dati di censimento forniti dalla stessa Regione mostrino chiaramente che la popolazione di queste due specie nell’ultimo decennio sono state, e sono tuttora, interessate da un inesorabile declino sebbene analoghi provvedimenti di limitazione dell’attività venatoria siano stati adottati sin dal 1999.
Fatto ancor più grave, il decreto si appoggia su una relazione sul successo riproduttivo dei galliformi a firma dell’Ufficio studi faunistici della Regione che, per giustificare l’attività venatoria, basa le proprie conclusioni sul censimento di soli 5 esemplari (cinque!) di coturnice, di cui 1 adulto e 4 giovani, e di 57 adulti e 72 giovani per il fagiano di monte.
“Il provvedimento in oggetto, pertanto – scrivono Lac, Lav, Lipu, Legambiente e Wwf nella diffida -, si ritiene possa mettere seriamente a repentaglio la sopravvivenza delle specie fagiano di monte e coturnice, stante l’assoluta esiguità dei soggetti censiti per le due specie”. Di qui la richiesta formale al presidente Tondo di chiusura della caccia, in quanto non compatibile con il principio della saggia utilizzazione (previsto dalle normative europee e nazionali e richiamato dall’art. 37 della legge regionale 13/2009) nonché con molte altre normative sulla tutela della fauna. Tra queste anche un recente articolo del Codice penale, il 727-bis, che in recepimento della Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, ha introdotto ulteriori reati relativi all’uccisione di specie elencate nell’All.1 della Direttiva “Uccelli”, in cui compaiono anche il fagiano di monte e la coturnice.
Per dare forza alla propria richiesta, infine, le associazioni hanno lanciato un appello on line (visibile sui siti delle associazioni) indirizzato al presidente Tondo ma inviato anche all’assessore Violino, al Ministero e a tutti i principali media locali chiedendo l’immediata sospensione della caccia alle due specie.
“Signor Presidente – si legge nell’appello – non permetta che la coturnice e il fagiano di monte vengano per sempre cancellati dal nostro territorio. Non permetta che l’ostinazione a voler svolgere un’attività ludico ricreativa di interesse privato privi le generazioni future del privilegio di conoscere questi splendidi animali”.
© 7 Ottobre 2011