Chi ruba è un ladro: appello alla gente onesta
Quando non avevo ancora i capelli bianchi come adesso , mi era capitato tra le mani un libretto rosso che a quei tempi spopolava, non solo in Cina, e incominciando a leggerlo una delle prime frasi che mi ha colpito era “CHI RUBA è UN LADRO “. A quei tempi non ho approfondito il senso o meglio la necessità di scrivere una così evidente ovvietà. Per me era ed è normale, definire ladro chi ruba.
Sembra che attualmente non sia più cosi. Oggi i ladri sono sempre di più definiti furbi , e sempre di più ammirati, perché furbescamente si sono arricchiti, rubando , imbrogliando, mentendo spudoratamente, dichiarando il falso nei bilanci delle proprie aziende, reato oggi reso furbescamente neanche punibile con una delle tante leggi per proteggere qualcuno in particolare.
Ora mi sembra che proprio da qui si deve ricominciare: se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo uscire prima di tutto da questo imbarbarimento morale, dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per cambiare la mentalità che ha sommerso più della metà del nostro paese.
Non è possibile che investitori stranieri vengano ad investire i loro capitali in un paese dove non ti puoi fidare di niente e di nessuno, dove sembra tutto corrotto o corruttibile, dove non vi è chiarezza dei pagamenti per un lavoro svolto, dove lo stato è il più tardivo nel pagare il dovuto, dove il capo del governo definisce questo bel paese, come lo ha definito, un paese di ….. !
Penso che se non si risolve, in primis, la questione morale, in questo paese non risolveremo nessun altro problema. Dobbiamo incominciare nuovamente, come nel passato a chiamare le cose con il proprio nome. Incominciamo noi che ancora ci indignamo, dicendo chiaro che chi ruba è un ladro, chi truffa è un truffatore , chi evade le tasse è un malandrino che se ne frega di tutto e di tutti, ne fa pagare di più a te, anche se gira in macchine di lusso, ha la villa, la barca e chiede l’esonero per la mensa scolastica perchè dalla sua dichiarazione dei redditi risulta povero. E tu paghi, perchè se sei fortunato ad avere un lavoro, o sei pensionato, non puoi nascondere nulla del tuo reddito e devi pagare. Paghi anche per lui. Lui non è un furbo lui è un delinquente. Tu non sei uno scemo, sei una persona onesta.
Ridiamo valore a questa parola: onestà. Essere onesti è un valore non una colpa. Riprendiamoci i nostri valori gridando in faccia ai disonesti cosa sono, indignamoci anche noi fanno come altri nel mondo. Diciamo basta! ai soprusi che giornalmente ci piovono sulla testa. Cambiamo questa mentalità malsana che impera nel nostro paese: solamente così potremo parlare di ricostruire credibilità, di riprendere la crescita, creare nuovi posti di lavoro , avere amministratori onesti.
Un mondo migliore è possibile con lo sforzo di tutti. Oggi mi rendo conto che era utile scrivere chiaro, com’era scritto in quel libriccino rosso, che chi ruba è un ladro. E non si devono dimenticare mai tutte le cose buone che ci siamo faticosamente conquistati nel passato, come i contratti di lavoro, le leggi del lavoro. Se vogliamo mantenerle dobbiamo difenderle con le unghie e con i denti, perché ci sono altri sempre pronti a rubarci i nostri diritti.
E ancor di più in questi momenti di crisi, perché puntano sulla nostra rassegnazione, sulla paura che a volte ci assale. Riprendiamoci il nostro futuro, svegliamoci. Non dobbiamo lasciarci sconfiggere da rassegnazioni né da paure, noi lavoratori e pensionati, gente onesta di buona volontà. Assieme possiamo farcela.
Darij Brainik, per la segreteria del sindacato dei pensionati SPI-CGIL
© 22 Settembre 2011