Trieste: il neosindaco Cosolini e la guerra per risanare AcegasAps e altre partecipate
di PGParovel
Osservatorio – amministrazione pubblica
La nuova amministrazione comunale di Trieste del sindaco Cosolini sta incominciando a tentar di raddrizzare doverosamente le situazioni abnormi delle principali società partecipate dal Comune, sanando gli sprechi ed i disastri ereditati dalle due passate amministrazioni berlusconiane del predecessore Roberto Dipiazza.
La materia è di per sé delicatissima sotto il profilo delle responsabilità erariali, civili e penali, poiché in Italia quel genere di privatizzazioni ha mantenuto la proprietà delle aziende in mano agli enti pubblici, rimettendo così la nomina degli amministratori alla maggioranza politica di turno e consentendo loro di assumere ed affidare appalti senza più i controlli obbligatori per la pubblica amministrazione. Inoltre degli eventuali abusi rispondono quantomeno per mala gestione costoro, e per omessa vigilanza i politici che guidano gli enti proprietari.
A Trieste l’urgenza di correzioni e controlli è palese, dato che in alcune società Dipiazza aveva inserito amministratori troppo numerosi e troppo pagati, ed in parte rilevante inaffidabili se nell’azienda di servizi maggiore AcegasAps hanno anche accumulato, con una quantità di operazioni inammissibili e sotto strani silenzi politici e di stampa (leggi qui), un passivo mostruoso che si sta avvicinando rapidamente al mezzo miliardo di euro: mille miliardi delle vecchie lire. Cioè a dimensioni prefallimentari.
Per le altre aziende – Esatto Spa, AMT Spa, AMT Trasporti Srl e Trieste Trasporti Spa – Cosolini ha annunciato quindi una riduzione di numero e compensi degli amministratori. Ma nell’AcegasAps il sindaco ha sia la necessità che il dovere di sostituirli subito tutti, per tentare il difficile salvataggio dell’azienda sottoponendo contemporaneamente loro, Dipiazza e corresponsabili comunali a rigorosissime verifiche di merito e delle responsabilità individuali od in solido.
Questo significa però affrontare in una dura battaglia per la legalità le reti di potere che il centrodestra ha intrecciato saldamente nei tessuti pubblico-privati di Trieste e provincia da una decina d’anni, e sin dentro la proprietà del quotidiano locale Il Piccolo. E queste reti hanno uno dei fulcri principali nell’affidamento politico anomalo delle presidenze di AcegasAps, della Fondazione bancaria CRT e del Mediocredito regionale ad uno stesso soggetto ed anche a prescindere dalle incompatibilità: Massimo Paniccia. Divenuto così il detentore di una posizione di potere risultata di fatto dominante anche su molti amministratori pubblici.
Cosolini ha ottenuto già le dimissioni parziali di due discussi consiglieri d’amministrazione AcegasAps di nomina palesemente politica del Dipiazza, Manlio Romanelli (politico di destra ed imprenditore immobiliare) e Renzo Codarin (politico istriano di destra, bancario) ma per il resto i membri dello staff da sostituire sembrano starsene attaccati a ruolo e compensi come i mitili – vulgo pedòci – allo scoglio, mentre incombe su di loro la tempesta delle corresponsabilità nella gestione rovinosa dell’azienda.
La soluzione provvidenziale sembra stare ora nelle norme per cui le dimissioni di quei due primi membri del consiglio d’amministrazione lo travolgerebbero per intero, presidente Paniccia incluso, costringendo a nomine nuove. Ma sotto la superficie politica e mediatica potrebbero anche avvenire manovre imprevedibili, dato il calibro e gli agganci di alcuni dei potentati da destituire ed indagare. Sarà quasi sicuramente una guerra, insomma. E forse non tutta l’amministrazione comunale nuova ha le qualità necessarie per affrontarla.
Cosolini non sarà dunque San Giorgio, ma il drago divoratore del tesoro c’è, eccome. E questo significa che se il neosindaco si mostrerà deciso e combattivo sul risanamento urgentissimo dell’AcegasAps, azienda d’interesse primario e proprietà di tutti attraverso il Comune, sarà doveroso garantirgli il massimo appoggio d’informazione e d’opinione, assieme alla massima solidarietà dei cittadini, a prescindere dalle parti politiche.
Ed anche dal fatto che sembra dover ancora maturare posizioni adeguate su alcuni altri problemi cruciali per la città, come la truffa edilizio-immobiliare sfacciata sul Porto Franco Nord (portovecchio). Sulla quale è tuttavìa in compagnìa numerosa di prefetto-commissario del governo, Provincia, Regione e quant’altri dovrebbero incominciare a studiare il caso seriamente, sui materiali tecnico giuridici attendibili.
Invece che sulle campagne pubblicitarie di quello stesso Piccolo che contemporaneamente copre o non indaga lo scandalo dell’AcegasAps di Paniccia-Dipiazza. E, come abbiamo già scritto, non solo quello: verfluchte Kombination – maledetta combinazione, dicevano i vecchi triestini…
Paolo G. Parovel
© 17 Settembre 2011