Il Comune di Trieste e l’emergenza nucleare
Il Comune di Trieste non risulterebbe essersi ancora mai attivato presso la Prefettura perché venga doverosamente, ed infine, predisposto un piano di emergenza serio e completo in caso di incidente nucleare. Il problema non è affatto trascurabile, poiché Trieste si trova a soli 130 chilometri in linea d’aria dalla centrale nucleare di Krško, in Slovenia, ed è uno degli 11 porti italiani nei quali possono attraccare unità militari a propulsione nucleare.
Esiste soltanto un piano d’emergenza parziale, che riguarda il problema porto e non anche la centrale, redatto appena nel 2007 dalla Prefettura di Trieste dopo che la Commmssione Europea aveva aperto uno specifico procedimento d’infrazione nei confronti dell’Italia, su denuncia della situazione da parte dell’organizzazione ambientalista Greenaction Transnational.
Manca inoltre l’informazione diretta e capillare al pubblico prescritta dalle norme europee e nazionali, perché su questo piano incompleto il Comune di Trieste, con le passate amministrazioni dell’allora sindaco Dipiazza, aveva stampato 65.000 volantini ma si è limitato assurdamente a renderli disponibili presso l’ufficio comunale per le relazioni con il pubblico, invece di inviarli doverosamente ai nuclei familiari dei residenti anagrafici (con spedizione a sé od in allegato a bollette ed altre comunicazioni).
Per sanare con urgenza queste omissioni istituzionali illecite e pericolose, tanto più preoccupanti ed attuali dopo l’incidente nucleare tuttora in corso a Fukushima, sono ora intervenuti presso l’amministrazione del nuovo sindaco Roberto Cosolini con una mozione apposita (leggi qui http://files.meetup.com/207586/20110801-mozione-nucleare.pdf ) i consiglieri Paolo Menis e Stefano Patuanelli. Rappresentano il Movimento 5 stelle Trieste, lista civica locale indipendente riferita alle iniziative di Beppe Grillo.
© 20 Agosto 2011