Il Ministero dell’Ambiente forza l’elettrodotto Redipuglia-Udine come i rigassificatori a Trieste
Ignorata la contrarietà delle popolazioni e delle istituzioni locali
Il Ministero dell’Ambiente ha dato via libera, con decreto del 25 luglio, all’elettrodotto aereo Redipuglia-Udine Ovest, ignorando come per i rigassificatori a Trieste la contrarietà delle popolazioni ed istituzioni locali.
In quegli stessi giorni la Giunta regionale si era impegnata a convocare un tavolo tecnico di valutazione del progetto e considerare la possibilità di sostituirlo con un elettrodotto interrato.
Gli elettrodotti aerei hanno infatti il massimo impatto per occupazione di territorio al suolo ed in rilievo, rischio di incidenti ed emanazione di campi elettomagnetici pericolosi per le persone e l’ambiente. Ma il Ministero ha forzato egualmente la situazione decretando la compatibilità ambientale del progetto, come appunto per i rigassificatori dove ha ignorato anche l’opposizione della Slovenia, coinvolta quale Stato confinante.
Siamo quindi di fronte ad un vero e proprio metodo della prevaricazione praticato dalla gestione ambientale del governo Berluconi, e per esso del ministro Stefania Prestigiacomo, in danno e spregio alle popolazioni locali ed ossequio a potentati economici, non senza aspetti di illegittimità.
Li ritengono presenti anche in questo decreto i consiglieri regionali dell’IdV Enio Agnola e Alessandro Corazza, che hanno chiesto perciò alla Giunta Regionale di impugnare il decreto davanti al TAR coinvolgendo tutti i Comuni interessati dall’opera.
© 12 Agosto 2011