La Voce di Trieste

Tradizioni che rinascono

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In occasione della festa di San Giovanni nella piccola comunità di Banne, alcune signore hanno ripristinato da un paio d’anni, un’usanza antichissima, quella di intrecciare delle piccole ghirlande di fiori, raccolti nei campi che, secondo la tradizione, avevano il potere di preservare dalle disgrazie e dal male.

E proprio la vigilia, prima del tramonto i cancelli o le porte delle case venivano ornati con queste ghirlande o con dei mazzi di fiori preparati dalle donne del paese.

Sempre in occasione della festa del santo, la vigilia, si accendeva un grande falò nella piazza del paese e la gente ballava e cantava insieme.
Le donne erano solite portare a casa in una piccola pentola cenere e braci perché era di buon auspicio.

La giovane Martina Malalan, del circolo culturale sloveno “Grad” di Banne, spiega la storia di questa antica tradizione e le sua narrazione è veramente affascinante. Ci racconta che: “La raccolta delle erbe di San Giovanni era una delle tante usanze connesse alla festa del Battista. Tra le principali erbe c’era l’iperico chiamata erba di S. Giovanni o anche caccia diavoli, in quanto proteggeva dalle streghe. Era usato anche durante le crociate per curare le ferite sanguinanti. I suoi fiori dorati erano utilizzati per preparare l’olio di san Giovanni, che veniva applicato in caso di lesioni da bruciatura. Anche la ruta, l’aglio e la cipolla erano considerate erbe caccia diavoli. La spiga di lavanda, detta spighetta di san Giovanni, era considerata un amuleto che proteggeva da disgrazie, ossessioni e demoni. La sua essenza invece ha proprietà antisettiche ed agisce come insetto repellente.

Anche la menta era considerata un’erba santa: curava i morsi di serpenti e ragni e dalle sue foglie si preparava un infuso che è ancora impiegato in caso di nausee. Oltre ad essere un insetto repellente, svolge un’azione spasmolitica del tratto gastro-enterico. Il rosmarino donava la felicità se i suoi fiori erano posti a contatto con la pelle. Le sue foglie invece, se poste sotto il letto, evitavano brutti sogni, mentre il suo profumo potenzia la memoria. Durante la festa di san Giovanni si raccoglievano anche le noci ancora verdi per preparare il nocino”.

Sarei rimasta ad ascoltare Martina per delle ore, ma ero stata invitata lì per preparare anch’io la mia ghirlanda. All’inizio mi sentivo un po’ a disagio, ma poi Neva e tutte le altre signore mi hanno mostrato con molta pazienza come dovevo intrecciare i fiori e un po’ alla volta il mio timore è scomparso e la fantasia si è liberata. Il risultato finale non era certo paragonabile alle ghirlande preparate da quelle signore ma la  soddisfazione era davvero grande.

Il prossimo anno sono certa che potrò fare sicuramente di meglio.

claudia@interware.it

© 23 Giugno 2011

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