L’Istituto giuliano presenta un libro su Silvio Benco

di C.S.

Giovedì 16 giugno alle 17.30, nella sala di lettura della Libreria Minerva di via san Nicolò 20 a Trieste, l’Istituto giuliano di storia, cultura e documentazione presenta il libro “Silvio Benco nocchiero spirituale di Trieste” curato da Fulvio Senardi.

Il volume, edito dallo stesso Istituto, raccoglie i contributi di Cristina Benussi, Antonella Braida, Alberto Brambilla, Oreste Lippolis, Paolo Quazzolo, Pierluigi Sabatti e Fulvio Senardi.

Ne parleranno Walter Chiereghin, direttore della rivista “ArteCultura”, Marina Silvestri, scrittrice e saggista, e Fabio Todero, storico dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia.

Silvio Enea Benco nasce a Trieste il 22 novembre 1874 e muore a Turriaco il 9 marzo 1949. Scrittore e giornalista, benché avesse iniziato molto presto gli studi, li abbandonò nel 1890 dopo la morte del padre.

Costretto a lavorare come giornalista per vivere, collaborò con il quotidiano Il Piccolo dal 1903. In questi anni frequentò la borghesia intellettuale di Trieste, facendo la conoscenza di Italo Svevo.
Nel 1913 fu tra i promotori della fondazione dell’ Associazione della Stampa Italiana a Trieste, iniziativa coraggiosa visto che la città giuliana faceva parte dell’Impero Asburgico.
Arrestato dagli austriaci, viene liberato solamente nel 1918, alla fine della guerra.

Nello stesso 1918 fonderà assieme a Giulio Cesàri, e sarà il primo direttore de La Nazione, il primo quotidiano italiano di Trieste, rimanendo in carica fino all’avvento del Fascismo, intorno al 1923.
Superata la dittatura, tornò a collaborare con Il Piccolo, ma in seguito ad alcune minacce si trasferì a Turriaco, dove morì nel 1949.
Come critico, curò i primi articoli di James Joyce, di cui fece la conoscenza, curandone le prime edizioni italiane.

Per ulteriori informazioni:
Libreria Minerva
via san Nicolò 20
34121 trieste
telefono 040-369340
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© 13 Giugno 2011