La Voce di Trieste

Giornalismo d’inchiesta e mafie: due importanti incontri pubblici a Riccione dal 15 al 18 giugno

Libertà d’informazione

A Trieste le politiche ed i malaffari di confine hanno compresso da decenni l’informazione libera ed il giornalismo investigativo con efficienza così spietata che nemmeno se ne parlava sinché non li abbiamo riavviati noi, l’anno scorso con un settimanale a stampa e, dopo la retromarcia dell’editore, qui indipendentemente in rete. Ma anche tra i media nazionali vengono praticati solo dal quotidiano Il Fatto, dal settimanale l’Espresso e pochi altri.

Dal 15 al 18 giugno si offrono però a giornalisti e cittadini due intense ed importanti occasioni pubbliche per incontrarsi e discuterne a Riccione, nell’ambito del 17° Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, dedicato alla memoria della giornalista RAI uccisa assieme all’indimenticato collega triestino Miran Hrovatin a Mogadiscio, Somalia, nel marzo 1994 (leggi qui la nostre inchiesta: Caso Alpi-Hrovatin e zone d’ombra fra Trieste ed ex Jugoslavia).

Nell’ambito del premio infatti FLARE (Freedom Legality and Rights in Europe) Network organizza due incontri col giornalismo d’inchiesta sulle mafie, per analizzare e comprendere meglio attraverso discussioni e filmati le dinamiche della criminalità organizzata all’interno dell’Unione Europea.

 

Il 16 e 17 giugno verranno messe a fuoco da Project EST – Cittadini contro le mafie invisibili, le attività della criminalità organizzata transnazionale con particolare riferimento ad Italia e Romania, due Paesi con forti legami ecomomici ma scarsa conoscenza reciproca.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Ilaria Alpi in collaborazione con FLARE e con i colleghi del Romanian Centre for Investigative Journalism. I temi principali saranno il riciclaggio di denaro, le infiltrazioni criminali nel settore delle energie rinnovabili e le contromisure giuridico-legislative in atto nei due paesi membri dell’Unione Europea.

Sono previsti i seguenti quattro incontri tematici aperti al pubblico, con ospiti italiani e internazionali e  proiezioni di videoinchieste prodotte nell’ambito del progetto EST.

Il 16 giugno dalle 10 alle 12.30: Riciclaggio: edilizia, rifiuti, corruzione, con Piergiorgio Morosini, magistrato a Palermo, Mario Portanova, scrittore e collaboratore de L’Espresso, Emil Maghinici, esponente dell’ Ecological Party, Romania; dalle 15 alle 17.30: Eolico e nucleare: corruzione, fondi strutturali, green economy, con Cosmin Barzan, presidente di The Civic Resource Centre, Romania,  Bart Staes, deputato del Parlamento Europeo e Dario Melossi, ordinario di criminologia all’università di Bologna.

Il 17 giugno dalle 10 alle 12.30: Reato di Associazione Mafiosa: l’applicazione della 416 bis in Italia e in Europa, con Alberto Perduca, procuratore aggiunto della Repubblica presso la
Procura di Torino ed ex direttore delle Indagini ed Operazioni all’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF), Paolo Sartori, direttore del coordinamento italiano per l’Est Europeo – Dipartimento di Pubblica Sicurezza, direzione centrale della polizia criminale Interpol, Rosario Crocetta, europarlamentare; dalle 15 alle 17.30 le Conclusioni verranno tratte con Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Tiberiu Lovin, giornalista di www.reportervirtual.ro, ex redattore del quotidiano romeno Romania Libera, Drago Kos, presidente di GRECO – Group of States Against Corruption, Enzo Ciconte, docente di storia della criminalità organizzata, autore del libro “Ndrangheta padana”.

Il 18 giugno, a partire dalle 16.30 verranno invece proiettate al pubblico e premiate le seguenti quattro videoinchieste finaliste del premio BIOCR – Best International Organised Crime Report, dedicato ai temi della criminalità organizzata transnazionale ed ideato da FLARE Network in collaborazione con il Premio Ilaria Alpi e il periodico russo Novaya Gazeta:

Toxic Europe, di Cecilia Anesi, Delphine Reuter e Giulio Rubino; lingue: italiano, romeno, francese, inglese, sottotitoli in inglese; durata: 27 minuti. Il traffico di rifiuti urbani, elettronici, nucleari è da tempo una delle attività più redditizie per la criminalità organizzata. La videoinchiesta la affronta a livello transnazionale fra Italia, Belgio e Romania, spiegando come funziona dalla produzione allo smaltimento illegale a risparmio di costi in collegamento fra gruppi criminali, aziende compiacenti e mercato legale. L’inchiesta ricostruisce le strutture e le rotte della mafia dei rifiuti, i suoi rapporti con le aziende e persone coinvolte, e le attività fra Italia e Romania di Camorra, Cosa Nostra e mafia romena.

Human goods – Welcome to Europe, di Maria Luisa Mastrogiovanni; lingue: italiano, inglese, turco, greco, arabo, sottotitoli in inglese; durata: 36 minuti. Dall’Afghanistan attraverso Iran, Turchia e Grecia si snoda la“rotta Kurda” delle organizzazionji criminali per il traffico di esseri umani. L’accordo Italia-Libia del 2009 ha riaperto questa rotta per l’Italia e l’Europa attraverso il canale di Otranto. Il video  ne analizza le metodologie, le vie ed i mezzi di trasporto, i punti di passaggio e raccolta di vittime ed aguzzini e cerca di capire chi e cosa si nasconde dietro quei flussi migratori illegali.

Border, di Miljan Vitomerovi?; lingue: serbo, italiano, sottotitoli in inglese; durata: 26 minuti. L’inchiesta segue il filo conduttore della tragedia di 15 migranti albanesi affogati nel fiume Tisa, al confine serbo-ungherese, nel 2009, su una delle rotte dei clandestini provenienti da Kosovo ed Albania, ma anche da Turchia, iraq, Iran ed Afghanistan. Su questa traccia vengono documentate le condzioni dei centri di raccolta, le speranze dei profughi, le voci degli sfruttatori, i rapporti tra gli Stati balcanici coinvolti, gli strumenti di contrasto, la presenza nei flussi anche di terroristi internazionali appoggiati alla criminalità organizzata comune.

Criminal air, di Valentin Kalchev e Svetla Teneva; lingua: bulgaro; sottotitoli in inglese; durata: 24 minuti. Da vent’anni l’aria della piccola città bulgara di Stara Zagora e dintorni è avvelenata da concentrazioni abnormi di inquinanti tossico-nocivi ed anche radioattivi: solfato di rame, cadmio, fosgene, cianuro, acido cloridrico e cloro, che causano di malattie respiratorie ed allergie cutanee alla gran parte della popolazione. Le autorità sostengono che si tratti di inquinamento da traffico automobilistico e riscaldamento delle case, ma gli inquinanti sono quelli della vicina base militare    smantellata di Zmeyovo e dell’impianto idrolettrico di Maritsa, che rilascia diossido di zolfo. Mentre sette inchieste giudiziarie “contro ignoti” non hanno ancora portato ad accuse ufficiali.

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FLARE – Freedom Legality and Rights in Europe – è un’associazione internazionale di secondo livello, formata cioè da altre associazioni, per la lotta sociale al crimine organizzato transnazionale. Promossa da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e da Terra del Fuoco, è stata fondata nel 2008 al Parlamento Europeo ed ha sede a Torino. Vi aderiscono organizzazioni non governative e di promozione giovanile europee da oltre 50 Paesi d’Europa, del bacino Mediterraneo, della Federazione russa e del Caucaso.

L’Associazione Ilaria Alpi, sorta nel 1994 come Comunità Aperta ha dato vita al celebre premio giornalistico ed è intensamente impegnata nella comunicazione sociale e per il giornalismo d’inchiesta, dalla formazione alla produzione culturale.

Per maggiori informazioni:

www.premioilariaalpi.it

www.estproject.eu

www.flarenetwork.org

© 5 Giugno 2011

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