Trieste: assessori incerti ed abbracci fuori luogo
di PGParovel
Commento politico
Il cambio di amministrazione al Comune di Trieste, dal centrodestra al centrosinistra, suscita grandi speranze.E per non deluderle il neosindaco Cosolini deve dimostrare subito che il cambiamento non è solo di facciata ma di sostanza, a cominciare dalla nomina degli assessori e di altre poltrone.
Sarebbe stato corretto deciderle e presentarle agli elettori prima del voto, invece dibattersi ora in una confusione di ipotesi ed incertezze in cui riemergono nomi della sconfitta amministrazione Dipiazza, di socialisti craxiani e di persone che hanno già demeritato al Comune per debolezze ed errori anche clamorosi.
Tutta gente che va semplicemente lasciata a casa, procedendo a nominare assessori persone nuove e capaci, e rinunciando anche allo stupido criterio zoologico delle campionature per sesso e voti invece degli affidamenti per dirittura e capacità amministrative.
Questa confusione viene attribuita a responsabilità del segretario provinciale del Pd, Francesco Russo, che tenterebbe scelte proprie ed inadeguate senza nemmeno consultare le liste alleate. Una prassi che in tal caso il sindaco Cosolini dovrebbe far cessare subito, riaffermando con chiarezza che le nomine spettano a lui, e non a funzionari di partito.
Irrita contemporaneamente l’esibizione fotografata di abbracci definiti “sportivi” tra il vincitore Cosolini e lo sconfitto Antonione. Perché l’amministrazione pubblica non è uno sport né un gioco di società, dove sia indifferente chi vince, chi perde, come si comporta, e si interrompono i conflitti all’ora del té. È una gestione dei diritti, delle necessità e delle sofferenze dei cittadini, ed in particolare delle persone più deboli, nella quale Dipiazza nonostante le vanterìe sfacciate si è comportato malissimo.
E non si può essere seriamente amici di chi angaria i più deboli invece di aiutarli. Gli obblighi di cortesìa formale ovviamente rimangono. Ma non includono gli abbracci.
Paolo G. Parovel
© 2 Giugno 2011