La Voce di Trieste

Edera Campione d’Italia!

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Trieste finalmente può tornare a fregiarsi di uno scudetto. Lo ha portato una squadra umile, operaia, in uno sport altrettanto umile: l’hockey inline. E lo ha fatto regalandoci una delle più belle pagine di sport che la città ricordi negli ultimi anni: il primo scudetto della storia centenaria dell’Edera nell’Hockey Inline.

Una finale palpitante in cui si sono affrontate le due squadre che più hanno meritato durante la stagione. Edera Trieste e Ghosts Padova hanno dimostrato quanto gli sport cosiddetti “minori” abbiano da insegnare in fatto di fairplay, sportività, agonismo. Sport così minori che la Gazzetta dello Sport è riuscita a dedicare a questa finale soltanto 4 righe tra le “brevi” in terzultima pagina, che la RAI ha trasmesso in diretta sul secondo canale sportivo solo le ultime due partite di finale.

Tre pullmann di tifosi del Padova non sono sufficienti a mettere in soggezione i giocatori dell’Edera, che entrano nella pista del Palachiarbola convinti più che mai che questa volta l’impresa è alla loro portata. Quattro finali di playoff perse sono un peso psicologico enorme, eppure i rossoverdi incorniciano un primo tempo praticamente perfetto, che si conclude con un 4-0 che non ammette repliche e sembra precludere qualsiasi possibile riscossa dei veneti. Zerdin-Krivic-Zerdin-Zerdin, per un cappotto che stenderebbe un elefante.

Ma la finale è una partita a sè ed il secondo tempo ci racconta di un Padova che non ne vuole sapere di recitare la parte dell’agnello sacrificale sull’altare dell’Edera: prima Mantese e poi Mosele rimettono il risultato in discussione.

La rimonta del Padova però si interrompe subito: l’Edera non ci sta e sfrutta il primo power play della serata con capitan “Pimpa” Frizzera, che fredda il goalie Riva per il 5-2. Le emozioni non sono mica finite qui, e due minuti più tardi i veneti raggiungono il 5-3 nuovamente con Mosele. Col passare dei minuti i fab-4 iniziano ad accusare la stanchezza, mentre l’Edera, che può schierare due linee e far riposare i giocatori, mantiene le redini del gioco: inevitabilmente, al sedicesimo, Mariotti finalizza un’iniziativa personale portando il risultato sul 6-3. Non serve a nulla il 6-4 di Mantese in power play: l’assalto finale dei Ghosts non basta e l’Edera può festeggiare il primo tricolore, con una dedica commovente al compagno di squadra Walter Widmann, scomparso prematuramente.

A quel punto i ricordi sbiadiscono: rimangono l’abbraccio e le lacrime del presidente Claut, che ha creduto a questo scudetto dal primo giorno in cui è entrato in carica, il sindaco Cosolini che alza la coppa assieme ai giocatori (il vento è cambiato?), il pubblico del Padova tutto in piedi che applaude “Edera-Edera”.

 

In foto: due dei protagonisti assoluti di questa stagione, il presidente Claut ed il goalie Peruzzi

 

EDERA TRIESTE – GHOSTS PADOVA 6-4 (4-0)
Marcatori: 8’.00” Zerdin (T), 19’.00” Krivic (T), 22.09” Zerdin (T), 23.35” Zerdin (T). 3’.44” Mantese (P), 5’.22” Mosele (P), 13’.06” Mosele (P), 18’.15” Mariotti (T), 21’.10” Mantese (p)
Edera Trieste: Peruzzi, Camin, Mariotti, Simsic, Ambrosi, Frizzera, Zerdin, Krivic, Lutz, Andreotti, Sorrenti, Mazzacane, Klenk, Armani, Degano; all. Kos
Ghosts Padova: Riva, Facchinetti, Mantese, Frigo, Mosele, Comencini, Zanin, Marcon, Berto, Zaccaria F., Zaccaria M., Rigoni; all. Marobin

© 2 Giugno 2011

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