Trieste: cosa si sceglie con i ballottaggi amministrativi di domenica e lunedì
di Direttore
Editoriale
Nell’ultima settimana della campagna elettorale per i ballottaggi di questa domenica 29 e lunedì 30 maggio il discusso capo del governo italiano, Berlusconi, è riuscito a travisare disgraziatamente queste elezioni amministrative, spostandole dai problemi locali ad una sorta di pronunciamento nazionale pro o contro il prepotere che lui esercita sul Paese.
Lo ha fatto esibendosi personalmente in un crescendo pubblico dissennato di intemperanze e bugìe sempre più sfacciate ed aggressive, persino nelle sedi internazionali. Ormai questo signore ed i suoi cortigiani e cortigiane sono divenuti la vergogna d’Italia e d’Europa, come ci vien fatto puntualmente notare chiedendo come possano gli italiani tollerare uno sfregio simile.
Infatti qui non siamo più di fronte ad un problema politico, e tantomeno ideologico, fra destra, centro o sinistra. Quello di Berlusconi è diventato un tentativo di tirannìa personale fondata su uno strapotere finanziario e mediatico che corrompa e sottometta le leggi, le istituzioni ed i cittadini. Affidando i poteri minori a complici attivi o passivi, lasciando peggiorare i problemi gravissimi del Paese come quello prioritario del lavoro, e diffondere intolleranze ignobili.
Mentre la cortina delle frottole, sregolatezze e processi di quest’uomo ne coprono due livelli di pericolosità interna ed internazionale meno evidenti, ma ben noti rispettivamente agli investigatori antimafia ed agli analisti strategici specializzati. Perché, al contrario di quanto credono gli oppositori politici italiani di Berlusconi, lui ed il suo impero finanziario sono sempre stati veicoli di capitali ed interessi economici e politici di altri.
Il primo livello di pericolosità sta nel fatto che con i governi Berlusconi hanno raggiunto intensità senza precedenti in Italia le corruzioni generali e mafiose nella società nelle istituzioni e sin dentro Parlamento e governo, l’indebolimento finanziario ed operativo delle Forze dell’ordine e della magistratura, e l’investimento coperto dei capitali di riciclaggio.
Il secondo livello di pericolosità sta invece nel fatto che il sistema finanziario e mediatico di Berlusconi ha ospitato e favorito sin dalle origini, cioè da ben prima che il suo intestatario entrasse in politica, operazioni di poteri trasversali tra le più pericolose, ereditate in particolare dal socialismo corrotto di Craxi.
Come la realizzazione graduale del “piano di rinascita nazionale” eversivo della loggia pseudomassonica P2 di Gelli, e tutta una politica autonoma di penetrazione e destabilizzazione nell’est europeo attraverso i Paesi ex-jugoslavi ed oltre, pericolosa per gli equilibri euroatlantici e dannosa qui per Trieste stessa.
E tutte queste corruzioni ed operazioni pericolose sono anche evidentemente all’opposto degli ideali etico-politici di centro e di destra, che il berlusconismo eversivo utilizza soltanto come patina di copertura per legittimarsi a contrasto apparente con un centrosinistra vero, ma confuso ed imbelle.
Spiace dunque doverlo constatare, ma va detto chiaro che i ballottaggi amministrativi di questa domenica 29 e lunedi 30 maggio sono diventati in tutt’Italia anche una scelta decisiva pro o contro il berlusconismo corrotto e corruttore. A prescindere dunque dal valore personale o meno dei candidati.
A Trieste domenica e lunedì, per i ballottaggi di Comune e Provincia, molti sceglieranno di non andare a votare, ed altri di votare scheda bianca. Ma chi sceglierà invece tra uno dei due candidati a sindaco tenga ben presente che votando Antonione vota per Berlusconi, e votando Cosolini, o scheda bianca, vota contro. Facendo dunque in maniera consapevole, e non con leggerezza, la scelta che crede migliore.
Paolo G. Parovel
© 28 Maggio 2011