Trieste e gli Indignados – Indignati: un grande movimento spontaneo europeo
di Direttore
Editoriale
I media italiani ne riferiscono ancora poco, ma dal 15 maggio è sorto in Spagna ed occupa già le piazze di una quarantina di città un nuovo movimento politico spontaneo che si va estendendo rapidamente al resto d’Europa ed oltreoceano attraverso la potenza comunicativa della rete, il web. È quello degli ‘Indignados’ gli Indignati, che esprime appunto il sentimento spontaneo generale e sempre più diffuso di indignazione per l’evidente inadeguatezza sclerotica e parassita dei vecchi sistemi politici ideologici e corrotti di fronte alle necessità reali della gente nel mondo nuovo di oggi, travolto in crescendo da crisi accelerate di sovrappopolazione, impoverimento, regressione culturale ed inquinamento.
È un movimento di indignazione europeo analogo e parallelo a quello appena sorto nei Paesi arabi del Mediterraneo, ed ambedue hanno sorpreso impreparato ogni osservatorio politico convenzionale. Ma erano stati appena anticipati, come pure abbiamo scritto, dal successo internazionale del brevissimo libro-manifesto “Indignez-vous!” (indignatevi) dell’ex partigiano francese 93enne Stéphane Hessel, che fa lucido appello alla forza morale e politica dell’indignazione contro le ingiustizie del mondo contemporaneo.
Come il movimento arabo, questo europeo non fa ideologia né differenze di classe, etnìa, sesso, religione od altre, e si avvale dell’immenso strumento libero di comunicazione e discussione globale della rete per dare sfogo e dialogo positivo in tempo reale alle intelligenze ed alle opinioni altrimenti compresse, rallentate e condizionate dai mezzi d’informazione e comunicazione controllati dai poteri politici ed economici.
Ed è perciò un crogiolo di confronto e sviluppo delle idee formidabile, con una forma di autoregolazione dialettica che fa effettivamente emergere le necessità di riforma condivise e fondamentali. Tra le prime richieste definite nell’ambiente di nascita spagnolo ve ne sono infatti alcune riferite a questioni nazionali (monarchia, poteri religiosi, passato franchista), ma altre rappresentano una base di discussione per tutta Europa e per l’intera società globale contemporanea, come:
- la verifica con referendum popolari per ogni legge o riforma di particolare importanza;
- l’abolizione delle leggi considerate ingiuste, incluse quelle elettorali fatte in modo da limitare le scelte dei cittadini;
- il rispetto rigoroso della divisione ed indipendenza dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario;
- la democrazia partecipativa e diretta su base cittadina utilizzando le nuove tecnologie, e la decentralizzazione del potere politico;
- le riforme fiscali a favore dei redditi più bassi, l’applicazione dell’Iva come imposta progressiva, l’imposizione della tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax), la nazionalizzazione delle banche salvate con denaro pubblico;
- il miglioramento e la garanzia dei rapporti di lavoro: fine della precarietà salariale e dello sfruttamento degli stagisti, salario minimo aumentato a 1.200 euro;
- la riforma delle condizioni privilegiate dei politici, abolendone anche i vitalizi;
- la chiusura immediata delle centrali nucleari.
- la riduzione delle spese militari, la chiusura delle fabbriche di armi, una politica di pace;
- il recupero della memoria storica e la condanna delle dittature e dei crimini contro l’umanità.
Tra la Spagna ed altri Paesi europei il movimento degli Indignati ha già centinaia di migliaia di sostenitori su Facebook e su Twitter, che in Italia si stanno dando appuntamento a Roma, Milano, Firenze, Padova, Torino, Bologna, Pisa, Palermo, Napoli, Padova, e qui a Trieste.
Dove i motivi d’indignazione generali e locali hanno già superato ogni limite di civile tolleranza, come abbiamo scritto anche sulla Voce proprio in questa chiave ottenendo un consenso in rete vastissimo.
Ma ora è lo sviluppo di un intero movimento spontaneo europeo ed internazionale a confermare che dobbiamo incominciare a far sentire anche qui la forza della nostra indignazione tutti assieme, con fiducia e chiarezza, finalmente nello spirito dei tempi e fuori dai vecchi schemi politici.
Paolo G. Parovel
Nelle foto:
1. Indignati: corteo in Spagna
2. Trieste: i primi Indignati sotto il Municipio
3. Indignati: in piazza a Madrid
© 21 Maggio 2011