Oggi 19 maggio i Vigili del Fuoco manifestano per la sicrezza a Trieste davanti al Consiglio Regionale
Oggi, giovedì 19 maggio, dalle ore 10, la Uil Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia manifesta di nuovo a Trieste davanti al Consiglio della Regione, in piazza Oberdan 6, per la sicurezza e contro i tagli dei fondi della convenzione tra Vigili del Fuoco e Protezione Civile del F.V.G., ed invita i cittadini a partecipare.
Il 12 i Vigili del Fuoco erano già scesi in piazza a Trieste col sostegno dei cittadini per sensibilizzare la popolazione ed i politici sulle difficoltà materiali crescenti che il Corpo affronta nelle sue indispensabili attività di difesa della collettività, ora minacciate anche da tagli dei contributi regionali dopo quelli della manovra finanziaria del governo, mentre vengono invece fatte una quantità di spese inutili.
In queste condizioni il personale dei Vigili del Fuoco addetto agli inteventi di soccorso non è più in grado di farvi fronte come e quanto occorre sia per le emergenze ordinarie che per i rischi speciali come quelli delle aree industriali e rischio e del porto.
Le procedure di prevenzione e le norme regolamentari sono inadeguate, i mezzi e le risorse in dotazione sono insufficienti, il personale esiguo per poter lavorare con le garanzie di sicurezza prescritte.
Vi si aggiungono incapacità dirigenziali, impianti industriali a rischio fuori controllo, carenze della protezione civile e corruzione politica. Le emergenze di questi ultimi tempi hanno reso inoltre sempre più attuale il problema del mantenimento in efficienza d’uomini e mezzi delle colonne mobili dei Vigili del Fuoco, che devono garantire rapidità ed efficacia d’intervento sia sul proprio territorio sia ovunque occorra nel Paese.
Occorre inoltre bloccare definitivamente la realizzazione del progettato e pericolosissimo rigassificatore a Zaule, nel porto industriale di Trieste, che aveva purtroppo avuto un’approvazione preliminare dalla dirigenza locale del Corpo.
Operatori e i cittadini hanno detto chiaramente che non accettano più questo modo di gestire la sicurezza a rischio dell’incolumità pubblica.
© 19 Maggio 2011