La Voce di Trieste

La Baia dei misteri alla Corte di Strasburgo

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Baia di Sistiana: GreenAction presenta ricorso alla  Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo

L’associazione ambientalista triestina Greenaction Transnational ha presentato alla Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo il ricorso contro l’archiviazione dell’inchiesta sul progetto della Baia di Sistiana. L’archiviazione era stata decisa dal G.I.P. del Tribunale di Trieste nel novembre del 2010 a seguito di richiesta della Procura della Repubblica di Trieste.

Le indagini erano partite da un esposto presentato da Greenaction nel quale veniva evidenziato che il massiccio intervento edilizio nell’unica – e di grande pregio naturalistico – baia del Friuli Venezia Giulia, era fortemente viziato da irregolarità nella concessione di illegittimi finanziamenti pubblici alla società proponente il progetto (14 milioni di Euro ottenuti ancor prima dell’autorizzazione del progetto e senza che la società edile possedesse nemmeno i terreni su cui si sarebbe dovuto costruire).

Greenaction contestava anche che nello stesso iter autorizzativo del progetto non era stata eseguita correttamente la V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) come previsto dalla legislazione comunitaria (Direttiva 2001/42/CEE). L’inchiesta della Procura della Repubblica di Trieste terminava peraltro senza che venisse svolto alcun accertamento su questi punti determinanti e il G.I.P. di Trieste archiviava con la motivazione che non era necessario svolgere indagini su ipotesi di reato. Ma le “ipotesi di reato” erano state provate documentalmente ed erano facilmente accertabili dall’autorità giudiziaria, che per questo avrebbe però dovuto svolgere le indagini che a questo servono: chiarire i fatti verificandone la portata penale. Nel ricorso alla CEDU Greenaction contesta la violazione degli articoli 1, 6, 13 e 14 della Convenzione sui Diritti dell’Uomo sul diritto ad un equo procedimento, ad un ricorso effettivo, sul divieto di discriminazione, e chiede la riparazione dei danni ambientali prodotti. Da segnalare che gli “affari di Sistiana” e dei progetti di sviluppo turistico costiero del Friuli Venezia Giulia sono oggetto di inchiesta – sempre su denuncia di Greeanction – dell’OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode).

Ma cosa si nasconde dietro ai misteriosi e pluridecennali affari sulla Baia di Sistiana secondo l’associazione? Una voragine economica. Centinaia di milioni di Euro di investimenti spesso spariti nel nulla con intrecci a livello internazionale. Un buco nero che inghiotte ogni cosa gli si avvicini troppo e che sembra funzionale a garantire immunità ad un sistema di degrado istituzionale dalle forti caratteristiche mafiose.

Per approfondimenti potete consultare l’intero dossier sul sito di Greenaction: “L’affare di Sistiana”.

© 18 Maggio 2011

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