Doppio appuntamento al “Verdi” con “La Medium” e “Gianni Schicchi”
di C.S.
La stagione lirica del Teatro Verdi prosegue Il 17 maggio 2011 con la messa in scena di un dittico composto da The Medium (la Medium) di Gian Carlo Menotti che e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.
Entrambe le parti in cui è diviso lo spettacolo si avvalgono di un nuovo allestimento realizzato dai laboratori della Fondazione triestina e affidato alla regia di Giulio Ciabatti con le scene di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Giuseppe Palella e le luci di Nino Napoletano.
Con“The Medium“, che apre lo spettacolo e che celebra l’affermazione del talento drammaturgico di Gian Carlo Menotti nel teatro musicale del dopoguerra, la Fondazione lirica triestina ha voluto ricordare il centenario della nascita del compositore. L’opera andò in scena a New York nel 1947 e fu rappresentata in Italia per la prima volta nel 1950 a Genova. E’ un dramma a forti tinte, ricco di suspance e di “effetti speciali”. La Medium,che è la protagonista, è una donna presa improvvisamente nella morsa di due mondi: un mondo reale di cui le sfugge il senso e un mondo soprannaturale in cui non riesce a credere. La ciarlatana dell’occulto si sentirà così precipitare in un abisso di angoscia al quale potrà sottrarsi con un estremo assurdo gesto omicida.
Gli interpreti, a cui si richiede non solo abilità vocale ma anche attoriale nel sostenere una prova teatrale di grande impegno, sono: Tiziana Fabbricini (Madame Flora, nella foto), Diletta Rizzo Marin in alternanza con Manuela Kriscak (Monica), Ilaria Zanetti (Mrs. Gobineau), Giuliano Pelizon (Mr. Gobineau) Annika Kaschenz (Mrs Nolan e Giulio Cancelli (Toby).
“Gianni Schicchi” che segue nella seconda parte dello spettacolo, è il secondo titolo del trittico pucciniano di cui il Teatro Verdi ha già messo in scena in anni recenti Suor Angelica. Composta in un atto su libretto di Giovacchino Forzano e basata su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante. L’opera è assente dalle scene del “Verdi” dal lontano 1987, ed è quindi molto attesa perché da tempo se ne richiedeva la rappresentazione. Si tratta di un capolavoro che si distingue per la splendida caratterizzazione ambientale nell’atmosfera di una Firenze medievale, ma vista con gli occhi di Puccini e strettamente legata alla commedia dell’arte e all’opera buffa. Abbondano infatti gli esempi satirici in particolare sulla tematica della caccia all’eredità e sull’avidità. L’ambientazione che Puccini crea, per quanto grottesca e spiritosa, è tuttavia pur sempre improntata all’amore che il compositore nutriva per il genere umano.
Nel cast figurano Nicola Alaimo e Gezim Myshketa nel ruolo del protagonista (Gianni Schicchi), Diletta Rizzo Marin e Manuela Kriscak in quello di Lauretta, Giovanna Lanza (Zita), Atalla Ayan e Carlos Natale (Rinuccio), Ilaria Zanetti (Nella).
La direzione del dittico è affidata al M° Matteo Beltrami (in foto) per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro Verdi.
Lo spettacolo si replica il 18,19,29,21,22,24 maggio al “Verdi” di Trieste e il 4 giugno al “Verdi” di Pordenone.
© 13 Maggio 2011