Trieste – cronache della ‘cupola’: Sgarbi e l’indecenza speculativa immobiliare illecita sul Portofranco
di PGParovel
Stando almeno alle cronache quotidiane, anche qui a Trieste i deliri dell’arroganza di potere impunita della casta politico-affarista, in forma di ‘cupola’ locale, sembrano non avere più limiti di legalità né decenza. Abbiamo già scritto che di fronte all’emersione dell’illegittimità documentata della colossale operazione speculativa di riciclaggio edilizio ed immobiliare urbano del Portofranco Nord (portovecchio), i responsabili invece di recedere tentano di forzarla a tutti i costi per creare il fatto compiuto.
In accordo politico trasversale fra centrodestra berlusconiano promotore e centrosinistra inetto o colluso. Per farlo stanno utilizzando freneticamente gli spazi stampa della campagna elettorale (leggi qui), ed ora il soccorso del mostro televisivo berlusconiano Vittorio Sgarbi (nell’immagine a lato una pubblicazione severamente critica dei suoi ruoli). Il quale sfruttando la Biennale di Venezia ha proposto, guarda caso, di realizzare subito nell’area extradoganale una grossa mostra d’arte sospendendo il regime di punto franco. Ed abbiamo già spiegato come e perché anche questo sarebbe platealmente illegittimo (leggi qui).
Ma costoro della legalità se ne infischiano, al punto che invece di fermarsi hanno convocato addirittura riunioni in Prefettura per dare il via al nuovo affare in un tripudio di consensi tra insensatezze e furfanterìe esibite. Ne è emerso così, tra altro, che in realtà la Biennale non c’entrerebbe affatto, e l’iniziativa è di Sgarbi e della sua corte di padrini e seguaci assieme, appunto, alla casta di potere locale.
Che vuole infatti usare la mostra come ariete propagandistico-amministrativo per sfondare materialmente e giuridicamente la barriera doganale del Portofranco: il Prefetto la sospenderebbe ‘provvisoriamente’, ma verrebbero realizzati accessi liberi permanenti con opere edili e stradali, abbattimenti di manufatti e quant’altro. Ed a comprova che il colpaccio era premeditato, sono esattamente quelli già incautamente preannunciati dal parlamentare e candidato sindaco di Berlusconi, Roberto Antonione.
Il tutto da farsi ovviamente subito e di corsa, dato che siamo quasi a metà maggio, per aprire a luglio, con denaro pubblico ma scelta discrezionale, cioè senza concorso, sia degli artisti che potrebbero esporre – l’interessante elenco è addirittura già pronto – sia delle imprese edili e dei consulenti e progettisti. Tra i quali c’è anche lo studio d’architetto della compagna del sindaco uscente, già inserita professionalmente nell’operazione speculativa immobiliare generale di cui lo stesso sindaco è stato il massimo promotore, con atti dal cui voto dobbiamo verificare se si sia o meno astenuto.
Il profili di speculazione politica e privata della faccenda appaiono quindi non solo evidenti ma spudorati, e quelli di illegittimità sono talmente chiari e notori da configurare, se concretati, dolo altrettanto palese, dato che i protagonisti non sono semplici cittadini, ma i rappresentanti politici ed istituzionali della città.
Tra breve riceveranno tutti anche le debite diffide, Prefetto incluso, per cui si spera desistano. Ed in caso contrario sarà necessario difendere il nostro Porto Franco con tutti gli strumenti giuridici nazionali, europei ed internazionali adeguati.
Ma in ogni caso dobbiamo incominciare a renderci conto che l’attenzione più o meno indignata per quello che accade a Roma ed altrove nel Paese ci ha distolti forse troppo da quanto fanno qui i piccoli potentati della ‘cupola’ di casa nostra. Che ne hanno approfittato già troppo, ed in forme che associano agli aspetti politici e disamministrativi anche non pochi profili penali.
Paolo G. Parovel
© 9 Maggio 2011