La Voce di Trieste

Il portofranco, l’oste e il vino

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Commento

Non chiedere all’oste se il suo vino è buono, dice il proverbio: ti dirà di sì anche se l’ha appena fatto lui con le polverine.

Non stupisce quindi che sull’urbanizzazione illegittima del Portofranco Nord (portovecchio) di Trieste l’ex presidente di centrosinistra dell’Autorità Portuale Claudio Boniciolli ? primo corresponsabile dell’operazione speculativa col sindaco uscente Dipiazza ? dichiari che tutto è stato fatto secondo le leggi, la cosa è irreversibile, il portofranco si può spostare sul Carso all’autoporto di Fernetti, ed imiti la destra accusando i soprintendenti contrari di essere dei matti che agirebbero fuori competenza prevaricando il Parlamento italiano e quelli di altri Paesi (Menia aveva addirittura paragonato la cinta doganale al muro di Berlino).

Quando invece le violazioni di legge sono provate, le deliberazioni urbanistiche e di concessione erano fuori competenze comunali e dell’Autorità portuale, ed il portofranco non si può spostare, ma semmai solo estendere all’autoporto, che non può sostituirlo perché non ha neanche mare. Mentre la Soprintendenza ha semplicemente agito esercitando le proprie competenze come deve fare ogni pubblica amministrazione corretta quando le si chiedono autorizzazioni, di qualsiasi genere, su un progetto illegittimo: risponde che non si può perché è illegittimo. E Boniciolli, che aveva ed ha intelligenza e competenze per saperlo benissimo, sta solo tentando di giustificare il proprio operato ormai sotto inchiesta.

 

Non si comprende invece con quale intelligenza e competenza il candidato sindaco del centrosinistra, Cosolini, si intestardisca a sostenerlo, ora persino con l’argomento risibile che non si possono fare e disfare le decisioni sull’urbanizzazione dell’area perché «secondo legge hanno avuto il loro corso e prodotto dei risultati». Insomma: o non ha ancora capito la situazione, o ascolta pessimi consiglieri. E se non fosse per la presa di posizione opposta della sinistra di Lauri il centrosinistra farebbe la stessa figuraccia del centrodestra col candidato berlusconiano Antonione, che ha preteso addirittura la cacciata dei sovrintendenti troppo seri ed onesti. Dobbiamo pensare che ambedue i possibili sindaci continuerebbero ad amministrarci come la strana accoppiata Dipiazza-Boniciolli?

Se errare è umano, secondo altra massima, perseverare è diabolico. Oppure risponde a motivi e legami sotterranei, qui tra ambienti di destra e di sinistra, che vanno indagati.

P.G.P.

© 27 Aprile 2011

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