“Francesca da Rimini” al Teatro Verdi
di C.S.
L’opera di Riccardo Zandonai da martedì 19 aprile
A distanza di sei anni dalla messa in scena dei Cavalieri di Ekebù, punta estrema dello
sperimentalismo armonico di Riccardo Zandonai, con cui si era inaugurata, nel 2004, la Stagione Lirica e di Balletto del Teatro, ritorna sul palcoscenico del Teatro Verdi l’opera considerata il capolavoro del musicista trentino, Francesca da Rimini. Quest’opera ha tutte le caratteristiche del capolavoro, non fosse altro che per il clima decadente, sottilmente melanconico che la permea; in particolare i personaggi di Francesca e le sue ancelle, immerse da Zandonai in un clima sognante lontano nel tempo, sono qualcosa che l’opera italiana forse fino ad allora non aveva ancora conosciuto. Il compositore in quest’opera riuscì infatti a tradurre, in uno spirito moderno i valori più distintivi del melodramma italiano e impresse un nuovo rilievo alla poesia del testo e una nuova centralità all’orchestra, tutta tesa a sottolineare i risvolti psicologici dei personaggi di questa leggendaria tragedia.
Ma il successo dell’opera si spiega anche con la perfetta compiutezza del personaggio della protagonista, che diventa, senza paragoni, un “tipo” del teatro del primo Novecento come Salomé, come Mélisande e come le passionali eroine veriste: in un Medioevo di maniera, essa è il simbolo modernissimo delle inquietudini decadenti. La sua «non vuole essere solo una grande storia d’amore, bensì la raffigurazione di uno scorcio di vita medievale, il quadro di un secolo della remota civiltà italiana – afferma Zandonai – Io l’ho sentita con profonda e commossa pietà per quell’amore appunto che la vincola al cognato e la conduce con lui ad una morte. Francesca è l’amore senza erotismo, e la coscienza viva che questa donna possiede del peccato, rivela in lei una profonda spiritualità».
Francesca da Rimini debutta al Teatro Verdi martedì 19 aprile alle ore 20.30. Le altre recite saranno: 21, 26, 27 aprile 2011 ore 20.30; 22 aprile ore 16.00; 29 aprile ore 18.00 e 30 aprile ore 17.00.
Fotografia di Suzanne Schwiertz
© 18 Aprile 2011