La Voce di Trieste

Energia sostenibile tra pessimismo e fiducia (moderata)

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All’incontro, però, i politici locali non si sono fatti vedere

Fare chiarezza intorno al tema dell’energia sostenibile. É a questo scopo che la FIT (Fondazione Internazionale di Trieste per il progresso e la Libertà delle Scienze) ha promosso un incontro, giovedì mattina, dal titolo La cultura del non spreco. Una tavola rotonda a cui hanno preso parte professori universitari, ingegneri, fisici e scienziati. L’intento è quello di mettere a confronto esperienze professionali diverse per districarsi nei meandri di un problema, quello energetico, in cui spesso regnano le competenze specifiche. Lo ha sottolineato Daniele Treleani, professore del dipartimento di Fisica Teorica dell’Università di Trieste, che ha parlato anche della rilevanza della questione per ogni livello sociale, dalla ricerca scientifica alle imprese, dai comportamenti individuali alle decisioni politiche.

Già, le decisioni politiche. Peccato che le sedie riservate a Roberto Molinaro e Roberto Di Piazza, invitati d’eccezione della Regione e del Comune, siano rimaste inesorabilmente vuote. Certo gli impegni elettorali (un cambio di programma ha fatto sì che si svolgesse in concomitanza la presentazione delle liste) offrono alla politica un alibi di ferro.

I presenti, introdotti da Fabio Pagan e Stefano Fantoni della Sissa (www.sissa.it), non hanno risparmiato comunque qualche frecciata. Del resto, se scienza e politica devono dialogare, uno dei due interlocutori era assente. E a giudicare da quanto detto dai coordinatori della tavola rotonda, Renzo Rosei e Carlo Manna, le occasioni per interpellare gli ospiti mancati ci sarebbero state eccome.

Renzo Rosei è professore di fisica, e nel suo curriculum vanta un’esperienza importante a Trieste, presso il Sincrotrone “Elettra. Nel suo intervento ha illustrato alcuni eventi apparentemente non collegati tra loro, in realtà accomunati dal problema energetico. Ad esempio la recente ondata di caldo in Russia, diretta conseguenza del cambiamento climatico, che a gennaio ha fatto registrare una produzione dimezzata di grano e il conseguente triplicarsi del prezzo (i dati vengono dalla FAO). O ancora la rivoluzione in Egitto, la cui esplosione avrebbe all’origine una politica alimentare dissennata. Semplificando la questione, in Egitto il prezzo del pane era legato all’esportazione di petrolio. Quando il consumo del petrolio è salito troppo, eguagliando nel 2010 la produzione, il prezzo del pane ha subito un’impennata, rendendosi inaccessibile alla popolazione. E le persone, quando non possono mangiare, o si ribellano o scappano.  Messa così la questione, sembra cosa da niente, si fa per dire, l’attuale emergenza immigrazione a Lampedusa. Cosa succederebbe, si chiede Rosei, se i milioni di Egiziani ammassati lungo il Nilo decidessero che per mangiare devono andarsene? E in tema di politiche dissennate, Rosei cita un altro caso. Negli Stati Uniti si utilizza la produzione di granturco per ottenere etanolo. Basta qualche calcolo per capire che questo tipo di operazione non ha nulla a che fare con l’efficienza energetica. Insomma, il quadro tracciato dal fisico è tutt’altro che confortante, tanto da farlo pensare a un’ipotetica colonna sonora come il Requiem di Giuseppe Verdi. Detto altrimenti: c’è poco da stare allegri. Per esprimere il suo punto di vista, Rosei ricorre alla metafora di una nave che sta andando dritta contro il molo, se non si sterza prima, ecco l’impatto. E a fare qualcosa per cambiare direzione non può essere che la politica, a partire dal livello locale.

Più moderato in fatto di pessimismo, l’altro relatore, Carlo Manna. Ingegnere, Manna fa parte di Enea (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente). Pur convinto che l’attuale modello energetico sia insostenibile, Manna è moderatamente fiducioso che gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020 – ridurre le emissioni di CO2 del 20% – siano raggiungibili. A patto che ci sia un cambio di rotta. Qualche slide illustra chiaramente come, secondo gli studi di Enea, l’efficienza energetica sia il fattore chiave nel medio periodo. Prima ancora delle nuove tecnologie, ad esempio quelle relative alle rinnovabili, che invece potranno giocare un ruolo decisivo a lungo termine. Anche lui si rivolge alla politica. La strada da seguire dev’essere l’accelerazione tecnologica: diffondere l’utilizzo delle tecnologie di cui già disponiamo e incrementare la ricerca.

Se la scienza si riunisce e propone degli scenari, dopo rimane il passo successivo relativo alla comunicazione. Infatti l’incontro rappresenta la prima tappa dell’iniziativa DIES: Giornate di Dialoghi sull’Energia Sostenibile, promossa dalla FIT. Il programma dell’iniziativa prevede, dopo questo primo evento, una giornata dedicata alle scuole e una collaborazione con l’Immaginario Scientifico di Grignano, che nella giornata di sabato 16 aprile effettuerà un’apertura straordinaria dei propri spazi con l’allestimento di percorsi dedicati al tema energetico.

© 15 Aprile 2011

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