Le iniziative del Rotary con le scuole
di CGiacomazzi
Incontri, caccia al tesoro e lettere al futuro Sindaco
Aleggia sul Rotary una sorta di mistero: quel che è certo è che non è una società segreta, anzi in questi ultimi anni qui a Trieste si è data parecchio da fare per i giovani.
In particolare nel 2011 l’associazione ha organizzato diverse iniziative: nel mese di febbraio, a palazzo Vivante, un’ottantina di studenti afferenti al Petrarca, Dante e Da Vinci, sono stati coinvolti in un’assemblea – dibattito riguardate il tema della libertà. Gli studenti che lo avessero desiderato poi, potevano produrre delle relazioni che sarebbero state prese in esame e poi fatte oggetto di premio.
La seconda proposta era inerente una caccia al tesoro, che è disputata sabato 2 aprile e ha visto coinvolti una cinquantina di studenti delle superiori: in primis quelli del Petrarca, che hanno aderito all’iniziativa in modo massiccio ed entusiasta, ma tra le file ci saranno anche ragazzi del Carducci, dell’Oberdan, del Galilei e del Deledda. È la prima volta che viene organizzata una caccia al tesoro cittadina per gli studenti delle scuole superiori e speriamo che questa diventi un appuntamento annuale.
Infine il Rotary ha anche chiesto agli studenti di scrivere una lettera al futuro sindaco, per comunicargli idee, progetti, desideri per una Trieste più vivibile e fruibile. Come si chiuderanno queste iniziative? I primi di maggio, con una festa e con le premiazioni nel maestoso Palazzo Vivante, che ormai, dopo il recente restauro ha riacquistato tutto il suo antico fascino.
Ma chi si nasconde dietro tutte queste iniziative? Un uomo, anzi una leggenda. Un ex-direttore della Banca d’Italia, che invece di starsene con le mani in mano e di godere della meritata pensione, spende il suo tempo per iniziative rivolte ai giovani per i quali egli nutre grande fiducia, e per i quali forse Trieste, anzi senza forse, fa ben poco. Un nome e un cognome: Sergio Bonifacio, un uomo che nella vita e sempre stato abituato al comando e che non si arrende di fronte a nulla, nemmeno quando sono in molti a dirgli: “No xe pol”. Un esempio da imitare.
© 7 Aprile 2011