“Il vecchio e il cielo” di Cesare Lievi al Rossetti
di C.S.
Lo spettacolo in scena dal 6 al 10 aprile
«Il vecchio e il cielo scritto e diretto da Cesare Lievi (…) ha saputo parlare alle paure, ai pensieri nascosti, ai sentimenti di ognuno di noi. (…) Mette di fronte, fra molte cose non dette, in un momento significativo della vita, quattro protagonisti» scrive nella sua recensione su Delteatro.it Maria Grazia Gregori.
In effetti, la drammaturgia di Cesare Lievi, soprattutto negli anni più recenti, guarda con attenzione al presente, lo narra in modo sensitivo e adamantino, senza scansarne problemi e contraddizioni. Dopo Fotografia di una stanza, La badante e Il mio fratello Baggio, gli ultimi lavori di Lievi che compongono la cosiddetta Trilogia dello straniero, il testo presentato allo Stabile regionale – Il vecchio e il cielo – rappresenta un’altra sincera istantanea sull’oggi, dove ritrovare storie e personaggi che ognuno di noi può riconoscere nel proprio quotidiano ma che possiedono anche un profondo messaggio metaforico.
Il vecchio e il cielo sarà in scena alla Sala Assicurazioni Generali da mercoledì 6 a domenica 10 aprile, per il cartellone Prosa.
Il pubblico dello Stabile regionale conosce bene il tocco delicato eppure incisivo di Cesare Lievi, neodirettore artistico e sovrintendente del Teatro Nuovo Giovanni da Udine per cui – assieme al CSS Teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia Giulia – ha confezionato questo nuovo spettacolo: egli è stato infatti spesso ospite del Politeama Rossetti, sia in veste d’autore che di regista, con piéces fra cui la sua Festa d’anime, Alla meta di Thomas Bernhardt, Erano tutti miei figli di Arthur Miller, La brocca rotta di Heinrich von Kleist…
Ne Il vecchio e il cielo Lievi sceglie come protagonista un anziano preside, giunto al primo giorno di un pensionamento a lungo anelato e immaginato.
Aveva vagheggiato intensamente la fine dell’impegno quotidiano, ravvisandovi un riscatto dalle pesantezze della professione, aveva fantasticato sull’indipendenza economica e affettiva riconquistate (che lo facevano addirittura sperare in qualche avventura con donne più giovani), aveva pregustato la nuova libertà della vecchiaia… Ma tutte queste proiezioni esplodono, si annientano all’improvviso, una volta giunti al giorno fatidico.
Un colpo ferale alla sua costruzione immaginaria riceve dall’incontro imprevisto con un clochard (il “Cielo” del titolo è proprio un personaggio) conosciuto in un bar vicino alla posta dove il preside ha appena ritirato la sua prima pensione. È un uomo strano, una sorta di alter ego o deus ex machina, che si è lasciato tutto alle spalle e per il preside rappresenta un termine di confronto possente. Ma sotto una luce del tutto nuova sono visti anche gli incontri con l’ex compagna Donata, abbandonata in un momento d’esuberanza in favore di più fresche relazioni, e con una figlia dalla personalità fragile ma abbastanza cinica da interessarsi più all’appartamento del padre che al suo benessere futuro.
E così l’uomo attraverso un crescendo di situazioni imprevedibili, comiche e dolorose, assurde e vere, dove ciò che è reale si mescola a ciò che è immaginario, si pone una domanda dalle caratteristiche di una presa di coscienza: “Veramente tutto si disfa, si spegne, si distrugge, sparisce?”
Precisi nelle loro interpretazioni e nel restituirci inquietudini e questioni che sono anche le nostre, Gigi Angelillo – molto lodato dalla critica – nel ruolo del preside, Ludovica Modugno ammirata nel 2007 anche dalla platea dello Stabile regionale, nel complesso allestimento de L’una e l’altra di Botho Strauss, Giuseppina Turra nel personaggio della figlia artista e – nel ruolo del misterioso Cielo – Paolo Fagiolo.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Cesare Lievi, si avvale della scenografia di Josef Frommwieser, dei costumi di Marina Luxardo, delle luci di Gigi Saccomandi. La musica è a cura di Flàvio Martins Dos Santos.
Il vecchio e il cielo debutta a Trieste mercoledì 6 aprile alle 20.30, replica di sera fino a sabato 9 mentre gli spettacoli pomeridiani si terranno giovedì 7 e domenica 10 aprile alle ore 16.00.
© 5 Aprile 2011