Guerra di Libia e sicurezza a Trieste
di PGParovel
Secondo un lancio stampa ASCA del 22.3 mattina il Ministro degli esteri Franco Frattini, in relazione alla guerra libica, avrebbe dichiarato pubblicamente che in Italia ”Non dobbiamo avere paura di terroristi piu’ o meno provenienti dalla Libia”, affermando che il Comitato per la Sicurezza ha rafforzato tutte le misure di prevenzione, e concludendo che “Gli italiani possono stare tranquilli, viene fatto un ottimo lavoro di prevenzione”.
Queste rassicurazioni sono benvenute, e della buona volontà del ministro in questo senso, come ovviamente di quella delle forze di sicurezza, non si può certo dubitare. Ma delle possibilità materiali di garantire una prevenzione così totale sì. Per le note ragioni che questo settore è fatto di ambienti ed atti che sono controllabili e prevedibili ma anche da altri che non lo sono, e che in Italia occorre ancora investire molto di più sul personale ed i mezzi propri sia di intelligence che di polizia e di vigilanza strumentale e diretta degli obiettivi sensibili.
A Trieste saremmo quindi più tranquilli se venisse confermato pubblicamente, pure a titolo dissuasivo, che sono stati messi in sicurezza adeguata, di terra e di mare, almeno gli obiettivi sensibili principali. Ed in particolare il terminal dell’oleodotto transalpino, i suoi depositi (già attaccati negli anni ’70) e le petroliere, la cui protezione interessa anche la sicurezza dei Paesi riforniti: Austria, Germania e Repubblica ceca.
Ringraziando tutti gli oppositori del rigassificatore per il fatto che non ci troviamo in casa anche quel pericolo estremo.
P.G.P.
© 22 Marzo 2011