Internet: allarme censura politica in Italia! E come reagire subito
L’organizzazione no-profit indipendente Avaaz.org opera con un team internazionale e 7 milioni di aderenti in tutto il mondo per far sentire la voce (questo il significato del suo nome) dei popoli nelle decisioni nazionali e globali che ne minacciano vita, cultura, valori e libertà. Ha lanciato ora per l’Italia l’allarme, con richiesta di sottoscrizione di un appello urgentissimo, contro un tentativo imminente, pericolosissimo e poco noto del governo attuale di mettere il bavaglio alla rete.
In sostanza, il governo Berlusconi sta per consentire all’Autorità per le comunicazioni – Agcom, che è un organismo amministrativo di nomina politica, di arrogarsi il potere di censurare e chiudere a proprio arbitrio e fuori da qualsiasi competenza o controllo giudiziari qualunque sito internet italiano e straniero, inclusi quelli d’informazione, portali di software libero e piattaforme video come YouTube o d’interesse pubblico come WikiLeaks.
I provvedimenti di censura e chiusura potrebbero venire assunti per rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright. Ma è evidente che la gestione di questa formula fuori da garanzie giudiziarie può consentire, soprattutto nel corrotto sistema di potere italiano, azioni gravissime di censura politica e di sabotaggio economico.
Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità di questa misura, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche. Gli interessi politici ed economici interessati sono ovviamente illeciti ma enormi, ed il caso italiano rischia di creare anche un precedente repressivo internazionale pericolosissimo.
Molti governi sono infatti sempre più impauriti da internet, che è diventato uno strumento di libertà per aggirare le censure, aprire il dibattito pubblico e mobilitare i cittadini, e stanno cercando di imporre censure quanto più strette. La pressione d’opinione pubblica ha già fermato un tentativo del genere fatto in Gran Bretagna tramite una legge sul copyright. E l’anno scorso in Italia si è riusciti a bloccare l’apposita “legge bavaglio”.
Ma ora il governo tenta di raggirarci con l’imbroglio di assegnare silenziosamente di fatto poteri decisionali che sono esclusivi del legislatore e del magistrato ad un’Autorità amministrativa che dovrebbe invece avere solo funzioni consultive e di controllo.
Sulla decisione, che potrebbe venire assunta anche a giorni, alcuni membri dell’Autorità sono contrari, ma verranno facilmente travolti se non riceveranno un forte appoggio popolare esterno, che si può concretare subito solo inondando i membri dell’Autorità con messaggi contro l’abuso previsto.
A questo scopo Avaaz.org chiede di inoltrare a tutti l’apposito appello, che consigliamo di sottoscrivere: http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl
Fonti di approfondimento
Le altre fonti d’informazione e discussione proposte da Avaaz.org sono:
Campagna di Agorà Digitale, Altroconsumo e altre associazioni contro la delibera AGCOM sulla rimozione automatica dei contenuti su internet: sitononraggiungibile.e-policy.it
Dal copyright alla censura web. Tutti contro la delibera Agcom: www.repubblica.it/tecnologia/2011/01/30/news/sequestro_siti_esteri_italia-11841940
Interpellanza bipartisan: sia il parlamento e non l’Agcom a rinnovare la normativa sul copyright: www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415
D’Angelo (Agcom): “La libertà non è un procedimento amministrativo”: zambardino.blogautore.repubblica.it/2010/12/15/dangelo-agcom-il-decreto-romani-un-errore-aver-paura-della-liberta
Delibera n. 668/10/CONS dell’Agcom, Lineamenti di provvedimento concernente l’esercizio delle competenze dell’Autorità nell’attività di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica: www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415
Il governo britannico pronto a rivedere i suoi piani per bloccare i siti che violano il copyright (in inglese): www.computerweekly.com/Articles/2011/02/02/245187/Government-to-review-plans-to-block-copyright-infringing.htm
© 21 Marzo 2011