Mostra di Frida e Gabriella Giurovich
di C.S.
Fino al 25 marzo presso la Galleria Rettori Tribbio
C’è tempio fino al 25 marzo per visitare la mostra delle pittrici Frida e Gabriella Giurovich ospitata dalla Galleria Rettori Tribbio 2 (Piazza Vecchia, 6) di Trieste e curata dall’architetto Marianna Accerboni (orario feriali 10.00 · 12.30 – 17.00 · 19.30 / festivi 11.00 · 12.30 / lunedì chiuso. Domenica 20 marzo, in occasione del Mercatino dell’antiquariato, orario 10.00 · 13.00 – 16.00 · 18.00).
La rassegna, intitolata Rose dal cuore/parole e colori./Le emozioni, propone una trentina di opere, realizzate dalle artiste, che sono sorelle, secondo stili espressivi completamente diversi: figurativo e narrativo quello di Frida, che predilige i fiori e il paesaggio e li dipinge a olio oppure li rappresenta attraverso la tecnica incisoria, perfezionata alla Scuola dell’Acquaforte Carlo Sbisà sotto la guida di Franco Vecchiet; espressionista quello di Gabriella, che interpreta e racconta le proprie emozioni soprattutto attraverso la figura umana, espresse mediante tecniche miste create prevalentemente nel 2010.
In modo molto originale e significativo tutti i dipinti saranno accompagnati in mostra dai versi Haiku della sociologa, scrittrice e poetessa Cristina Scoppetta, che con una sua poesia Haiku ha interpretato nel titolo l’esposizione: versi sintetici e intriganti, ideati appositamente per ogni quadro, armoniosi nella composizione e nell’ascolto, i quali esprimono con inclinazione minimalista le emozioni ispirate all’autrice dai lavori in mostra o da un loro particolare, come per esempio il dato cromatico, secondo una formula poetica che risale al XVII secolo e rappresenta una parte molto importante dell’essenza più profonda della cultura nipponica.
Frida Giurovich, nata a Monselice (Padova), inizia a dipingere poco più che ventenne, non ancora trentenne espone in sedi qualificate a Milano, Verona e Trieste, ottenendo positive recensioni su Il Corriere della Sera. In mostra è presente con una sequenza di delicate e nel contempo intense rappresentazioni della natura, realizzate dal 2000 a oggi. A partire dai fiori, dipinti, come gli altri soggetti totalmente a memoria, senza alcun disegno preparatorio, secondo uno stile naturalistico e libero e su un fondo ricco e molto modulato sul piano cromatico, che rappresenta una sorta di fondale di luce, su cui poggia il soggetto, che da questo sfondo acquista profondità. Grande luminosità e un brillante colorismo caratterizzano anche il passaggio montano e marino, rappresentati dall’artista con effervescente freschezza e levità.
Gabriella Giurovich, triestina di origini dalmate, nata a Brennero, oggi vice questore aggiunto, disegna da sempre. Dal 1990 si è dedicata all’arte con maggiore intensità e da alcuni anni ha scoperto il colore e il suo significato espressionista. Formatasi frequentando vari corsi di nudo, tra cui quello di Franco Chersicola, affronta oggi in pittura con grande maestria il tema del rapporto con l’altro. Autrice di lavori dai colori sintonici e raffinati e dai contrappunti molto personali, sa compendiare una visione intensa e a volte drammatica della vita, colta anche nei suoi aspetti più crudi, con l’umanissima percezione e attitudine alla positività. Ha ricevuto vari riconoscimenti: in particolare nel 2008 da un suo bozzetto intitolato “8 marzo” è stato tratto il manifesto per la collettiva organizzata sul tema alla Sala Comunale d’arte di Muggia (Trieste) e la Galleria d’Arte moderna di Torino l’ha premiata nel 2008 e 2010 nell’ambito di un concorso internazionale con una mostra personale.
© 18 Marzo 2011