La Voce di Trieste

Incontro sul tema del fine-vita

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Al Centro Veritas il prof. Paolo Moro

Mercoledì 16 marzo alle ore 18.30 sarà ospite del Centro Veritas, in via Monte Cengio 2/a, il prof. Paolo Moro, avvocato filosofo del Diritto, e docente all’Università di Padova. L’incontro concluderà il ciclo di conferenze La vita e le vite: i nodi affrontando  il tema del fine-vita.

L’argomento è di grande attualità da quando la vicenda di Eluana Englaro ha posto in luce, con la sua grande drammaticità, il problema di come la “tecnica” medica entra pesantemente nel fine-vita distorcendo le dinamiche naturali della morte.

Oggi è di nuovo all’attenzione della cronaca politica una legge sul testamento biologico, con le pesanti contraddizioni che una regolamentazione legislativa in materia comporta.

L’aspetto giuridico della questione è da tempo all’attenzione della magistratura civile e penale, specialmente con riguardo all’acquisizione del consenso del paziente agli atti medici che è divenuto l’unico fatto in grado di legittimare ogni decisione medica.  Eppure in gioco ci sono diritti personalissimi costituzionalmente protetti, – la vita, la salute e l’integrità fisica – generalmente riconosciuti come diritti indisponibili. La Cassazione, sia in sede civile che in sede penale, appare prevalentemente orientata a risolvere questo conflitto riconoscendo il primato della volontà individuale.

Come mai? Il prof. Moro presenterà una teoria critica all’antropologia volontarista che – assieme  al contrattualismo moderno – implicano una concezione dell’uomo individuato da un’unica dimensione, ridotto alla sola sua volontà, concepita come decisione che realizza il comando della ragione e separato da tutto ciò che è altro da sé. La sua libertà, slegata da qualunque vincolo, è l’unica fonte della sua decisione perché egli stesso conosce ciò che è bene per lui. Diventa così inammissibile la reticenza, l’indecisione, la debolezza che l’esperienza umana invece percepisce come una costante nei fatti della vita.

L’avv. Moro propone, da parte sua, un approccio basato su un diverso e più profondo significato dell’idea di volontà, approccio che parte dal riconoscimento del limite e implica una condotta dinamica e attiva di intreccio di opposti discorsi nel movimento incessante del domandare e del rispondere che caratterizza il dialogo. Per quanto concerne le decisioni circa la propria salute, la legittima e responsabile autodeterminazione del paziente non costituisce un atto isolato: la molteplicità problematica dell’esperienza rende evidenti i molti effetti relazionali della decisione di scegliere o rifiutare le terapie. Il consenso informato all’atto medico, infatti, oltre ad esprimere la dignità della persona, incide sull’intreccio delle relazioni affettive o parentali e sul rapporto di alleanza terapeutica con il medico.

Per maggiori informazioni:

Centro Veritas

via Monte Cengio 2/a

Tel. 040.569205

centroveritas@gesuiti.it

www.centroveritas.it

© 15 Marzo 2011

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