Azienda Sanitaria Triestina: antitumorali alterati od inerti?
di PGParovel
Denuncia ed indagini
Alessandro Gardossi, dipendente dell’Azienda Sanitaria allontanato dal lavoro e dall’attività sindacale dopo aver contestato anomalìe strutturali e di gestione, in particolare nel Distretto 2 presso l’Ospedale Maggiore (ne abbiamo i documenti) ha ora denunciato la somministrazione a pazienti di farmaci antitumorali presumibilmente alterati, e forse resi inerti, da conservazione a temperature superiori a quelle prescritte.
Poiché le conseguenze del fatto, sinora ignoto, potrebbero essere drammatiche, gli abbiamo chiesto i documenti per poter pubblicare doverosamente la notizia. Ce li ha inviati, e sono i seguenti.
Il farmaco preso a campione dal denunciante è il DECAPEPTYL – Triptorelina 11,2 mg / 2 ml, in forma di polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato. Viene utilizzato, con non pochi rischi collaterali, nelle terapie contro i carcinomi della prostata e della mammella, l’endometriosi genitale ed i fibromi uterini.
Il primo documento che abbiamo ricevuto sono le istruzioni stampate che accompagnano il medicinale, dove per la conservazione e scadenza il produttore prescrive espressamente «Non conservare al di sopra di 25°C». ovviamente per evitarne alterazioni.
A conferma, questa stessa prescrizione si trova ripetuta tassativamente come “Speciali precauzioni per la conservazione” sulle schede tecniche del medicinale che abbiamo trovato in rete.
Il secondo documento è un “Verbale di accertamenti eseguiti presso il Distretto 2 dell’Azienda Sanitaria Triestina presso l’Ospedale Maggiore, di cui è responsabile Cogliati Dezza Maria Grazia” dai Carabinieri del N.A.S. – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Udine) il 15 luglio 2008.
Il secondo paragrafo delle constatazioni verbalizzate attesta che le temperature di conservazione negli armadi dei farmaci da non refrigerare venivano verificate con termometro e registrate a mano da operatori sanitari addetti. Risultandone che «Le temperature oscillano tra i 22° C ed i 27° C».
Sul fatto sono quindi evidentemente necessarie ed urgenti, ove non fossero già state fatte, indagini istituzionali approfondite, mentre noi attendiamo precisazioni scritte da parte dell’Azienda Sanitaria.
Ne abbiamo già richieste sullo stesso Distretto 2 sin dal numero del 5 giugno 2010 del nostro precedente settimanale a stampa, pubblicando un avvìo d’inchiesta basato anch’esso su documenti (leggi qui). Ma non sono mai arrivate.
© 9 Marzo 2011