La Voce di Trieste

Magistrature, malaffare e forze nuove

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Sabato scorso il Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Maurizio Zappatori, nella relazione inaugurale dell’Anno Giudiziario ha lanciato un appello invitando i cittadini a denunciare gli illeciti erariali. Ed ha precisato che la Procura Regionale della Corte dei Conti non può e non deve prendere autonomamente alcuna iniziativa di accertamento di danno erariale, e deve attendere che qualche attento cittadino o funzionario ne segnali l’esistenza o l’ipotesi, in maniera non generica ma specifica, e con indicazioni concrete.

Per difendere gli interessi patrimoniali collettivi, cioè di tutti, si deve fare dunque affidamento sul senso civico dei cittadini e su quello di responsabilità dei funzionari od amministratori pubblici.

Ed altrettanto dovrebbe valere per la denuncia di fatti penalmente rilevanti alla Procura della Repubblica.

A quest’appello civile ha fatto seguito un silenzio tombale delle forze politiche che amministrano a modo loro le istituzioni locali, e qui a Trieste in particolare il Comune, la Provincia, ed la Regione.

Perché è evidente che una risposta operativa può venire soltanto da forze nuove o che comunque non abbiano le mani in pasta, e siano anche abbastanza coraggiose da affrontare la pericolosa rete sommersa della camorre locali.

La prima risposta è infatti già arrivata da una formazione politica nuova, che fa riferimento al vulcanico Beppe Grillo (Lista civica Trieste 5 Stelle) e si è pubblicamente impegnata in conferenza stampa a vigilare e denunciare inflessibilmente le rapine di denaro pubblico.

Dicendo pure con chiarezza che qui i cittadini o funzionari che vogliono farlo si trovano isolati e spesso variamente minacciati da chi gli illeciti li commette, li favorisce o li tollera per interesse, mafiosità, vigliaccheria, o tutte e tre le cose. E promettendo solennemente che i futuri eletti di questa formazione nei consigli si assumeranno il ruolo non facile di investigatori e sentinelle contro il malaffare.

Hanno pure cominciato subito, annunciando una serie di denunce su abnormità dell’amministrazione Dipiazza ed altre, come la spesa di 703.494,77 euro (quasi un miliardo e mezzo di vecchie lire) per un demenziale contenitore sotterraneo automatizzato dei rifiuti,e proprio in mezzo alla storica Piazza della Borsa restaurata.

La lista di Grillo ha inoltre ricordato che si è in attesa di verdetti della Magistratura contabile su vicende di grande rilievo come per il porto il procedimento Monassi-Greensisam.

E come lo scandalo incredibile dell’acquisto illecito di un terreno comunale da parte del sindaco Dipiazza, per una sua speculazione immobiliare personale con i costruttori locali più influentii: la nullità di legge (art. 1471 c.c.) della compravendita comporta anche danni erariali, consistenti quantomeno nei costi di quella procedura illegittima. Sul che si attendono inoltre, per i profili penali, notizie dalla Procura ordinaria che ha ricevuto denuncia ormai da ben più di un anno (novembre 2009), con tutti i documenti di prova per procedere (mentre Dipiazza l’ha persino oltraggiata accusandola di perseguitarlo benché innocente ed onesto).

Bene, era ora, e solleva il cuore: mentre la vecchia politica incancrenita e complice, di destra, centro e sinistra, persevera in omertà tanto disgustose quanto preoccupanti, pare ci siano anche qui forze nuove e coraggiose che incominciano a muoversi sfidando le camorre ed appoggiando le istituzioni in nome della legalità.

Il materiale di denuncia e battaglia non manca, ed è quello che abbiamo portato in luce da quasi un anno noi stessi con la precedente e l’attuale testata: da quei due scandali al riciclaggio immobiliare ilecito di 70 ettari di zona franca portuale che potrebbe invece dare tanto lavoro, alle frodi urbanistiche ed edilizie, alle mancate assistenze ed alle persecuzioni contro i più poveri, agli abusi nelle amministrazioni di sostegno, e così via.

Ma ora attendiamo, noi stampa indipendente e d’inchiesta (così non più isolati) e la maggioranza silenziosa dei cittadini, di sentire su questi scandali anche la denuncia e l’impegno delle altre forze politiche, di vario colore, che si presentano come innovatrici. Perché questa è la sola prova concreta ed accettabile che siano nuove e coraggiose davvero.

(P.G.P.)

© 5 Marzo 2011

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