Emergenza bora: una città impreparata
Necessario il piano di emergenza
Trieste è investita dalla bora impetuosa da giorni. La tempesta di vento ha raggiunto raffiche di 176 km/h. Forti disagi in tutta la città. Novanta persone ricoverate al pronto soccorso. Danni diffusi. Intonaci e tegole divelti che cadono nelle strade con grave rischio per i passanti e per i mezzi di trasporto. Cassonetti dei rifiuti non ancorati (cassonetti con le rotelle nella città del vento… follia!!) che diventano armi improprie lanciati dalle raffiche impetuose come arieti sulla viabilità cittadina.
Semafori e segnaletica stradale divelti e scagliati nelle strade.
Ma come è possibile che una situazione quasi normale per il capoluogo del Friuli Venezia Giulia non possa essere gestito in maniera adeguata? La bora è infatti una costante a Trieste, non un evento eccezionale. E regolarmente nei mesi invernali le raffiche superano per giorni di fila i 100 km/h.
L’anno scorso. sempre a marzo le raffiche avevano superato i 180 km/h.
Perché quindi l’amministrazione comunale non ha mai predisposto un piano di emergenza per affrontare questa ricorrente calamità naturale? Perché anche le più elementari misure di sicurezza non vengono adottate (ad esempio gli
ormai introvabili passamani stabili o mobili – per fornire appigli – sulle strade che permetterebbero alle persone di evitare rovinose cadute con ricoveri in ospedale)? Perché l’emergenza bora non viene gestita dalla protezione civile comunale e si scarica tutto sui vigili del fuoco (che qui a Trieste perennemente sotto organico devono fare un lavoro davvero “eroico”)? E chi pensa agli anziani spesso abbandonati e che durante le tempeste di vento che durano anche molti giorni si trovano completamente isolati e devono mettere a rischio la loro vita anche per procurarsi il cibo? Nella città dei 110.000 pensionati l’assistenza sociale dovrebbe essere potenziata e garantire supporto agli anziani anche in queste situazioni estreme.
E’ necessario quindi investire in prevenzione, assistenza, e sicurezza.
Ecco la ricetta per affrontare l’emergenza bora. Un Comune efficiente deve spendere bene i soldi dei cittadini amministrati. E la predisposizione di un piano di emergenza per la bora è assolutamente indispensabile e non più
procrastinabile.
IDVV – Italia dei Veri Valori, Trieste
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Come abbiamo già ricordato a commento di una lettera recente di Franco Bandelli, noi non pubblichiamo comunicati e teatrini propagnadistici partiti, liste e politici. Ma le informazioni ed opinioni importanti e sensate sì. E questo è un altro caso.
© 2 Marzo 2011