La Voce di Trieste

Il pittore Aldo Bressanutti espone alla Galleria Rettori Tribbio

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La mostra sarà visitabile fino all’11 marzo

È visitabile fino all’11 marzo, presso la Galleria Rettori Tribbio 2 (piazza Vecchia, 6) di Trieste la mostra personale del pittore Aldo Bressanutti. La rassegna propone una trentina di oli su tavola inediti, realizzati dall’artista nel 2010 e dedicati esclusivamente al tema surreale. L’orario della mostra: feriali 10.00 – 12.30 / 17.00 – 19.30 – festivi 11.00 – 12.30 – lunedì chiuso).

“Dotato di grande talento e di una verve espressiva del tutto personale – scrive la curatrice Marianna Accerboni – Bressanutti ha creato nel corso della sua lunga attività pittorica un universo in bilico tra realtà autentica e onirica, mostrandosi capace di coniugare l’indagine del reale con il sogno metafisico e surreale e con la tenerezza del ricordo, celata dietro cenni ludici e ironici.

Ogni sua opera è infatti venata di un’ironia più o meno accentuata, che accompagna soprattutto la produzione surreale, mentre, nel ritrarre la realtà – in questo caso i memorabili interni autobiografici – il pennello si tinge sovente di una sfumatura poetica, non dichiarata ma latente, che si addolcisce in un originale racconto declinato dal pittore come un apparente divertissement

L’aspetto surreale rappresenta una sezione interessantissima del lavoro dell’artista, che, autodidatta, lo intraprese negli anni cinquanta del secolo scorso, per poi abbandonarlo fino appunto ai primi del 2000, per il timore di essere accusato di aver copiato i grandi surrealisti belgi e francesi, la cui pittura non gli era in verità nota. Attraverso l’idioma surreale e secondo gli input di questa tendenza, che Bressanutti approccia a pelle, senza in realtà conoscere i dettami che lo scrittore André Breton, nella Parigi del 1924 stilò sul primo manifesto surrealista, il pittore libera le profondità più inaccessibili dell’inconscio, suscitando con il pennello atmosfere intense, imprevedibili e a volte drammatiche, in cui il tema ecologico s’intreccia con l’intimo dolore, con il gioco e con una sorta di violenza cosmica e ambientale di notevole impatto e valenza emotiva”.

Pittore e incisore, Aldo Bressanutti nasce a Latisana nel 1923 e inizia a dipingere giovanissimo. Del tutto autodidatta, riprende definitivamente l’attività pittorica nel 1947, realizzando sia opere d’ispirazione narrativa, che lo rendono fin dagli inizi molto popolare, sia, subito dopo, lavori di gusto surreale. Nel corso della sua vita ha esposto in importanti e numerose rassegne personali e collettive in Italia, Inghilterra, Germania, Canada, Australia, Spagna, ecc. Nell’ultimo decennio è stato presente con i suoi quadri in varie città italiane ed estere: da Roma a Milano e Genova a Berlino, Toronto, Melbourne, Tenerife, Düsseldorf, Londra, Berna ecc., suscitando sempre molto interesse e curiosità e conseguendo notevole successo. Le sue opere si trovano in collezioni private e in Musei, enti e istituzioni in Italia e all’estero.

Ha realizzato sei volumi dedicati a Trieste, Friuli Venezia Giulia, Istria e Muggia (quest’ultimo in collaborazione con Italico Stener) con testi, tra gli altri, di G. Bergamini, L. Lago, L. Padovese, A. Seri e S. Tavano, illustrando tali luoghi con oltre 1500 tra grafiche, disegni e dipinti e fermandone con taglio indelebile ed efficace la memoria. Ha dipinto circa 1500 opere a olio. Nel 1998 la casa editrice Lint di Trieste ha pubblicato una monografia a compendio di cinquant’anni della sua attività artistica.

È autore di numerose copertine di libri di varia cultura, di riviste d’arte e di manifesti. Di particolare interesse appaiono le illustrazioni d’impronta surreale ideate nei primi anni settanta per le copertine di alcuni libri di fantascienza e la realizzazione, sempre in stile surrealista, del manifesto per la prima edizione del Festival della Fantascienza, svoltosi a Trieste nel 1972.


© 2 Marzo 2011

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