Loris Rosenholz e l’importanza della psicologia evolutiva
di SLoretti
“Il cigno magico. Diario di un educatore”presentato alla Casa della Musica
Giovedì 24 febbraio, presso l’Auditorium della Casa della Musica di via Capitelli n. 3, è stato presentato il libro Il cigno magico. Diario di un educatore, uscito per le edizioni Mimesis; erano presenti l’autore, Loris Rosenholz e la dott. ssa Serena Bontempi.
Il testo raccoglie un ricco materiale ed espone l’esperienza, i lavori e la filosofia di Rosenholz che dopo gli studi, negli anni ‘60 fondò l’asilo di Piazza Aquileia, poi diventato il Centro studi e ricerche di psicopedagogia per la prima e seconda infanzia; negli anni ‘80, poi egli poté sviluppare i frutti delle sue ricerche e portarli a Trieste dove fu invitato a collaborare a una struttura di nido e materna che ora è diventata la cooperativa di servizi educativi e di assistenza La casetta, di cui la Bontempi, da fondatrice, è diventata la presidente.
Durante la presentazione Rosenholz ha spiegato che nel suo lavoro è partito dalla constatazione dell’importanza ormai appurata della psicologia evolutiva, secondo cui nella crescita dei bambini vi sono varie fasi evolutive attraverso le quali, da uno stadio di piacere, onnipotenza ma anche di dubbi i bambini passano ad uno stadio in cui acquisiscono un rapporto, un interesse più razionale rispetto alla realtà. E proprio per questo Rosenholz ha spiegato quanto sia importante, nel lavoro educativo, oltre che la preparazione teorica, anche la capacità di lavorare con lo stadio istintuale emozionale, affettivo tipico dei bambini tra i 0 e i 6 anni. L’educazione, in questo senso, diviene per Rosenholz una lavoro di aiuto nella formazione della personalità. E dato il significato che viene dato al lavoro educativo, ha insistito Rosenholz, è fondamentale che educatori e genitori – una delle caratteristiche del lavoro di Rosenholz è appunto quella di un costante e continuo supporto e coinvolgimento di entrambi i genitori, anche all’interno del nido o dell’asilo – che educatori e genitori, si diceva, vengano continuamente aiutati, supportati in un processo di costante discussione su se stessi, di continua indagine del proprio lato“pre-conscio”.
È proprio questa la filosofia che sta alla base della struttura educativa La Casetta ha ricordato la Bontempi; la dottoressa ha poi ricordato che, alla fin fine, la cosa più importante, fondamentale per lavorare coi bambini è sapere cosa NON si deve fare e ha citato a tal proposito un decalogo che Rosenholz ha riportato nel suo ultimo volume.
Il cigno magico, insomma, e l’incontro in cui è stato presentato, hanno offerto un’occasione per riflettere sulla necessità di offrire ai bambini un ambiente – familiare e non solo – ottimale per la loro crescita, in cui l’aspetto emotivo non venga trascurato.
© 2 Marzo 2011