Comune di Trieste: tra denunce su finanziamenti e rischi di bancarotta
Greenaction Transnational ha presentato i preannunciati esposti alla Procura della Repubblica di Trieste ed alla Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia sullo scandalo dei contributi concessi dal Comune di Trieste ad organizzazioni di gradimento dell’amministrazione del sindaco Dipiazza o di singoli consiglieri, e dunque in violazione dei criteri di merito oggettivi previsti per le erogazioni pubbliche.
Gli esposti sono come al solito perfettamente documentati, in modo da consentire l’apertura immediata del fascicolo e delle indagini preliminari.
Si tratta della vicenda da 190.000 euro già oggetto della nostra denuncia pubblica con l’apposita inchiesta sotto il titolo “Come, e con quali reati, i politici si comprano i voti con i soldi rubati ai più poveri” (rileggi qui). Il Gabinetto del sindaco Dipiazza ha assegnato anche 3000 euro, in violazione penale di legge, ad uno dei Circoli della libertà del suo partito (il Pdl di Berlusconi) presieduto dal più che noto politico e dirigente di grandi imprese avv. Sergio Trauner.
Greenaction rimarca che mentre si sperpera anche così il denaro pubblico una parte consistente della città si dibatte nella disoccupazione e nella miseria senza assistenze adeguate, e si accumulano situazioni amministrative disastrose.
L’associazione menziona in particolare un indebitamento da oltre 400 milioni di euro della controllata “e sempre più scomoda” ACEGAS-APS ed emergenze ambientali drammatiche ed ingestibili. Tra queste il malfunzionamento dei depuratori fognari, per cui il Comune è anche sotto procedimento d’infrazione da parte della Commissione Europea, mentre quello di Servola dev’essere ricostruito perché fuori norma, al costo preventivato di 60 milioni di euro. Che non sono stati messi come spesa a bilancio perché non ci sono. Ed intanto arriveranno le sanzioni europee.
Secondo Greenaction il Comune così disamministrato (nonostante le affermazioni contrarie del sindaco e dei suoi sostenitori) potrebbe anche trovarsi in bancarotta.
© 28 Febbraio 2011