Al Rossetti annullati Don Chisciotte e L’oscura immensità della morte
di C.S.
Introdotto un nuovo spettacolo: “Kammerspiel” dal 29 marzo al 3 aprile
Cause di forza maggiore hanno apportato due cambiamenti nel cartellone altripercorsi alla Sala Bartoli dello Stabile regionale.
Due spettacoli – inizialmente inseriti nella programmazione – sono stati annullati: si tratta di L’oscura immensità della morte di Massimo Carlotto con Claudio Gioé (che era previsto dall’1 al 6 febbraio) e di Don Chisciotte di Ruggero Cappuccio, con Roberto Herlitzka e Lello Arena in calendario dal 2 al 6 marzo.
Lo Stabile regionale ha scelto di annullare il Don Chisciotte a seguito del serio incidente occorso a Roberto Herlitzka durante una delle repliche dello spettacolo, che gli ha comportato la frattura del femore. Naturalmente l’attore – uno dei protagonisti più amati dal pubblico dello Stabile – non potrà ritornare in scena al fianco di Lello Arena entro la stagione in corso e da qui la decisione di restituire al pubblico il rateo dell’abbonamento. A questo scopo gli spettatori sono invitati a recarsi alla Biglietteria del Politeama Rossetti dall’1 marzo ed entro il 10 aprile.
Per L’oscura immensità della morte è stato lo stesso ente produttore ad annullare l’intera tournée dello spettacolo che alla Sala Bartoli sarà sostituito da un nuovo titolo: Kammerspiel dell’autore tedesco contemporaneo Daniel Call, interpretato da Daniela Giovanetti per la regia di Paolo Emilio Landi.
Lo spettacolo sarà in scena dal 29 marzo al 3 aprile alla Sala Bartoli (e seguirà questi turni d’abbonamento: martedì 29/3 turno Ba1, mercoledì 30/3 turno Ba4, giovedì 31/3 turno libero, venerdì 1/4 turno Ba2, sabato 2/4 turno Ba3 e domenica 3/4 turno Ba5): le recite saranno tutte serali alle ore 21.00 tranne quella di domenica, che inizierà alle ore 17.00.
Kammerspiel di Daniel Call – uno fra i più interessanti autori della sua generazione, con una ventina di testi già pubblicati e rappresentati – parla dell’Olocausto. È il racconto di una donna che è sopravvissuta all’orrore dei lager ma a durissimo prezzo, perdendovi sia il marito che il figlio. Come è accaduto davvero a molti fra coloro che sono “ritornati” alla vita normale (e come testimonia anche lo stesso Primo Levi) questa donna è percorsa non solo dal dolore, dallo spaesamento, dall’incredulità che sono le più naturali reazioni ad un’esperienza tanto crudele, ma anche da un lacerante peso, un senso di colpa verso coloro che non ce l’hanno fatta. Le sue parole ci trasmettono questo dolore, questi contrasti interiori, assieme alla traccia indelebile che la violenza lascia nell’animo di chi ne è stato vittima, assieme alla cupa inquietudine che il ricordo dei comportamenti degradanti e non dignitosi a cui si è stati costretti lascia per sempre nel cuore. Per evocare ancora una volta un orrore che nella storia dell’uomo non dovrà ripetersi più.
La recitazione delicata ma profonda, vibrante e coinvolgente di Daniela Giovanetti, una protagonista molto amata dal pubblico che dopo alcune stagioni d’assenza ritorna sul palcoscenico dello Stabile (la ricorderemo bravissima in Lei dunque capirà di Claudio Magris), assicurerà emozione e verità al lavoro di Call.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.ilrossetti.it; il Teatro può essere contattato anche telefonicamente al centralino 040.3593511.
© 25 Febbraio 2011