La Voce di Trieste

“La festa è finita work in progress” apre il 26 febbraio

di

Intervista con Giuliana Balbi: la sua mostra è visitabile fino al 19 marzo

La festa è finita, come metafora di un periodo di vita che termina, che sia adolescenza o anche una relazione d’amore in cui rimangono ricordi sparpagliati ed istantanee di attimi di ciò di bello che c’è stato.

È con questa metafora visiva ricreata dall’utilizzo di bicchieri di plastica, fili di raso e lane, l’artista muggesana Giuliana Balbi, sabato 26 febbraio alle ore 18.00, inaugurerà la sua personale presso Sfera arredamenti di via Piccardi 18/A.

Dopo una prima presentazione avvenuta nell’ottobre 2010 presso il Museo Ugo Carà di Muggia per conto del gruppo 78, con il titolo Interrelazioni, che originariamente comprendeva anche due arazzi raffiguranti l’installazione, ora la mostra, grazie ad alcune aggiunte di mini tessili  e mini sculture diventa La festa è finita work in progress, visitabile fino al 19 Marzo.

Una profusione di plastica, fili di raso e lana che, come precisa l’artista, non sono riciclati come “imporrebbe la moda” del mondo artistico. «Raramente uso materiali di riciclo – dichiara –  anche se va di gran moda. Il riciclo – continua – lo utilizzo per altre cose, ma nell’arte devo procurarmi materiali adatti a esprimere il mio pensiero, come le fotografie con cui creo le foto-tessiture e gli arazzi». Questa sua scelta però non le ha impedito comunque, nel corso del suo lavoro artistico di produrre un ciclo di opere ispirate al mondo del riciclo e sul sociale nel 2001.

L’amore per la tessitura della Balbi non nasce ‘dal nulla’ ma da una vera formazione artistica grazie agli studi all’Istituto Statale d’Arte di Trieste E. U. Nordio nella sezione tessili con ottime insegnanti. Già in quei tempi, inoltre,  si è avvicinata a diverse forme modalità espressive come scultura e pittura. «Già allora – ricorda – dipingevo e successivamente, mi avvicinai ad altre forme artistiche come la fotografia con Mario Sillani, la grafica e la scultura con Ugo Carà. Ad un certo punto, però, – continua – avevo bisogno di esprimermi in modo personale, non mi sentivo nè soddisfatta nè emozionata da ciò che facevo artisticamente. Iniziai, quindi,  la sperimentazione e l’unione dei linguaggi visivi che conoscevo, ed è così che arrivai alla foto-tessitura e foto-intreccio, per cui ora sono conosciuta».

Fama che, secondo la creativa muggesana, per essere raggiunta necessita di competenze anche altre doti come sincerità ed umiltà. «Non so dire – ammette-  esattamente come si diventa artista. Io – continua – sto facendo esattamente quello che volevo fare da giovanissima. Studiare arte non significa essere artisti, forse buone frequentazioni, non lo so.  Quello che ho capito è che per fare arte se non sei sincero in quello che fai, ti ‘bruci’ subito. Anche una dose di umiltà e criticità verso se stessi non fa male». Umiltà, che secondo la stessa,  deve anche mettere nelle condizioni di affrontare periodi di ‘stasi creativa’.

«Ispirazione e creatività – dichiara – non sono presenti ogni giorno dell’anno,  io alterno periodi di sola attività artistica a periodi di lavoro convenzione al nel sociale oltre che a dei corsi di tessile creativo». «Gli stimoli – continua – possono scomparire per periodi lunghi per poi ricomparire all’improvviso attraverso un dettaglio visivo o sonoro che ti fa riflettere. Personalmente, nelle mie opere esprimo i miei pensieri e le mie riflessioni».

Pensieri che si trasformano in fonti d’ispirazione e che si trovano ovunque, sia a Trieste, dove vive, che anche in altri habitat.

Oltre a La festa è finita work in progress la Balbi, che in merito a progetti futuri preferisce non dire nulla per scaramanzia, ha una sua personale, Vestigia curata da Giulia Jercog,  visitabile fino al 30 marzo all’Università di Trieste nella Sala Atti dell’edificio D.


© 25 Febbraio 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"