La Voce di Trieste

Il Museo della bora, uno spazio tutto da scoprire

di

Tra le tante curiosità la raccolta dei venti da tutto il mondo

In via Belpoggio 9 c’è una porta che nasconde un mondo quasi magico: è il Magazzino dei Venti – Progetto Bora Museum, una stanza tutta dedicata a sua maestà la bora. Ad accompagnarci nella nostra visita è Rino Lombardi, pubblicitario con la passione eolica: «Questo spazio dedicato al vento e alla fantasia – spiega Lombardi – è nato nel 2004, anche se l’associazione che sta dietro al progetto vide la luce nel 1999». Il perché sei amici abbiano deciso di fondare l’Associazione Museo della Bora è semplice: « Perché a Trieste la Bora forse è un po’ dimenticata, ma fuori Trieste se ne ricordano sempre. Perché oggi non è più quella di una volta. Ma com’era una volta? Perché il vento porta nuove idee. Perché il vento è vita».

Poesia, scienza e fantasia trovano nel Magazzino dei Venti – Progetto Bora Museum uno spazio assolutamente unico che affascina e stupisce i visitatori: «Il nostro obiettivo è quello di creare un vero e proprio museo – dice Lombardi – un luogo in cui la bora venga affrontata da diversi punti di vista». Nelle intenzioni dei curatori, infatti, lo spazio dovrebbe essere diviso in aree tematiche, da quella letteraria a quella scientifica, passando per la raccolta di testimonianze, le curiosità e la pratica con l’emblematica “sala del soffio” dove provare l’ebbrezza dei rèfoli di bora, e lo spazio giochi dedicato ai più piccoli.

Un prezioso aiuto è arrivato grazie all’incontro con il professor Elio Polli, che ha messo a disposizione dell’Associazione la grande documentazione (fotografie, pubblicazioni scientifiche, tesi di laurea, articoli di giornale, cartoline, ecc.) raccolta dal padre, il meteorologo Silvio Polli, grande studioso della bora.

Ma nell’attesa e nella speranza che il progetto possa diventare presto realtà, è già possibile lasciarsi trasportare dalle tante curiosità che il Magazzino dei Venti offre ai suoi visitatori, come l’originale raccolta dei venti da tutto il mondo. Che cos’è? Immaginate una valigia contenente decine di barattoli e bottiglie di vetro trasparenti: a prima vista vi sembreranno vuote, ma se guadate bene vi accorgerete che di fronte a voi avete la bottiglia con un vento australiano, un contenitore pieno di vento austriaco accanto a uno ricolmo di vento milanese, mentre poco più in là c’è la sezione speciale dedicata ai venti dei fiumi. «Alcuni di questi venti ci sono stati inviati da visitatori del museo – racconta Rino Lombardi – la bottiglia con il vento di Milano ci è stata spedita da una classe di alunni che erano in gita a Trieste e sono rimasti incuriositi dal nostro museo».

Per i turisti il binomio Trieste-bora è un classico, ma l’aspetto curioso è che sono molti i triestini che, scoperto il museo della bora,  ne rimangono affascinati ed entusiasti: «Il nostro è un museo in progress – dice Lombardi – cioè in evoluzione, che va costruendosi anche grazie alla raccolta di oggetti che i triestini, e non solo, ci portano».

Nei 60 metri quadrati del magazzino dei venti le sorprese sembrano davvero non finire mai: appoggiati su un davanzale, infatti, fanno bella mostra di sè una serie di curiosi e rumorosi spaventapasseri eolici, mentre in fondo alla stanza le colorate girandole protagoniste della manifestazione Girandolart evocano ricordi d’altri tempi nei più anziani e incuriosiscono i più giovani. Per non parlare poi della fornitissima biblioteca, con oltre 400 volumi tematici, e un classico dell’immaginario di Trieste d’antan: la corda alla quale aggrapparsi per non finire a gambe all’aria a causa di un rèfolo particolarmente potente.

«La bora è un simbolo di Trieste – conclude Rino Lombardi – e secondo noi un museo dedicato ad essa potrebbe essere un’ottima occasione da sfruttare in senso turistico, ma non solo: se riuscissimo ad avere uno spazio maggiore potrebbe attivarsi anche uno sviluppo economico e creativo molto interessante che gioverebbe a tutta la città». Sembra scontato dirlo, ma è davvero un’occasione da non gettare al vento.

VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA

Per maggiori informazioni: www.museobora.org

Per prenotare una visita (a partire da metà marzo) scrivere a museobora@iol.it o telefonare al numero 040-307478


© 18 Febbraio 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"