Lucky shoe
di PGParovel
Trieste, 13 febbraio – C’è un vecchio amico ed attivista politico che scrive spesso al quotidiano locale cose veritiere ed interessanti, ma ogni tanto ci infila inspiegabilmente qualche scemenza colossale.
Questa volta ha sostenuto, e pure ribadito, che la fabbrica statunitense Lucky Shoe, forte produttrice di scarpe da esportazione che nella zona franca del Porto vecchi dava lavoro ad oltre un migliaio di persone, in maggioranza donne, fosse invece la copertura di un gigantesco bordello per i marinai americani.
Non comprendiamo perché il quotidiano abbia ritenuto di pubblicare una diceria così falsa, assurda e gravemente offensiva per tutte le donne che hanno lavorato, e pure duramente, in quella fabbrica, e per le loro famiglie. Alle quali tutte va la nostra solidarietà, e se lo desiderano anche i nostri spazi d’informazione.
(P.G.P.)
© 15 Febbraio 2011