La Voce di Trieste

C’era una volta il senso del giusto

di

Trieste, 10 febbraio – Gli Organi centrali dello Stato continuano a bocciare a ripetizione gli inbarazzanti parti legislativi della nostra amministrazione regionale che discriminano i non residenti o stranieri nelle assistenze sociali, ribattezzate “welfare” dal neo-analfabetismo italiano.

Ma i fautori di questi razzismi amministrativi insistono a sostenerli e riproporli, presentando le bocciature come fossero dispetti politici. Mentre sono provvedimenti di giustizia doverosi in uno Stato di diritto.

 

Quest’incapacità di rendersene conto è un segnale orribile di perdita del senso del giusto. Che una volta prevaleva come modello di comportamento sociale, e consisteva nel ritenere doveroso chiedersi se fare una cosa sia giusto o sbagliato, divenendo così consapevoli anche dell’ingiustizia subita o commessa.

Un’autoregolazione fondamentale della coscienza, individuale e sociale, che sta scomparendo perché sostituita da modelli pubblici di comportamento irresponsabile. E se la società civile non reagisce in tempo e le conseguenze potrebbero essere devastanti.

(P.G.P.)

 


© 15 Febbraio 2011

Galleria fotografica

La locandina

Sfoglia online l’edizione cartacea

Accedi | Designed by Picchio Productions
Copyright © 2012 La Voce di Trieste. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trieste - n.1232, 18.1.2011
Pubblicato dall'Associazione Culturale ALI "Associazione Libera Informazione" TRIESTE C.F. 90130590327 - P.I. 01198220327
Direttore Responsabile: Paolo G. Parovel
34121 Trieste, Piazza della Borsa 7 c/o Trieste Libera
La riproduzione di ogni articolo è consentita solo riportando la dicitura "Tratto da La Voce di Trieste"