“Se non ora quando?”: la fotogallery
di adminwp
Domenica 13 febbraio in piazza Unità più di 3000 persone
Piazza Unità, la mattina di una domenica invernale, è piena: è il 13 febbraio e Trieste risponde in maniera massiccia (il Corriere della Sera parla di 3000 persone) all’appello alla mobilitazione nazionale delle donne (“se non ora, quando?” il nome scelto per l’evento), così come in molte altre piazze d’Italia. Inaspettata una così grande partecipazione anche fra le organizzatrici dell’evento, costrette ad accendere il megafono ancor prima dell’inizio ufficiale, fissato alle ore 11.
Un discorso introduttivo mette in luce le motivazioni della mobilitazione – tra cui i recenti scandali sessuali che hanno coinvolto il Presidente del Consiglio – a cui segue la lettura degli articoli della Costituzione legati alle pari opportunità. L’afflusso di partecipanti aumenta progressivamente, parte così un corteo, richiesto sul momento alle forze dell’ordine e subito concesso. Iniziano canti, balli e slogan scanditi all’unisono (i più frequenti quelli indirizzati a Berlusconi, di cui si chiedono le «dimissioni»).
In maggioranza donne, sono stati presenti tuttavia molti uomini, che hanno così condiviso una battaglia anche loro. La manifestazione – sebbene il corteo fosse composto in maggiorparte da persone di mezza età – ha visto una cospicua partecipazione fra i giovani, ed è a due di loro – una ragazza ed un ragazzo – che abbiamo chiesto un parere sulla giornata.
«Secondo me non si sarebbero dovute chiedere le dimissioni di Berlusconi, o meglio: il problema è, come al solito, più ampio – osserva Daria, che individua il primo ostacolo da superare nel cambio di mentalità generale – La manifestazione deve servire da esortazione per una svolta che parta dalle singole persone».
«I diritti e la dignità di una donna sono anche i diritti e la dignità di un uomo – così spiega Nicola la grande partecipazione maschile – Se la donna è diventata un oggetto (come oggi si vede in tv) è anche perché l’uomo forse si accontenta di un oggetto o forse perché anche l’uomo sta diventando un oggetto».
«Ho sempre cercato e cerco sempre di fare in modo che ogni donna si senta speciale», ha risposto alle accuse Berlusconi. Già: c’è chi fa la «pupilla», chi il «culo».
La fotogallery della manifestazione (foto di Stefano Tieri)
© 14 Febbraio 2011