La Voce di Trieste

Trieste Film Festival fino al 26 gennaio

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Al Miela e all’Ariston la ventiduesima edizione della rassegna

Trieste e il cinema: un binomio vincente che ritorna con la ventiduesima edizione del Trieste Film Festival, la rassegna cinematografica diretta da Annamaria Percavassi e ospitata al Teatro Miela e al cinema Ariston fino al 26 gennaio.
Tra le novità di questa edizione, il Premio Corso Salani: l’Associazione Corso Salani ha deciso di istituire un premio intitolato alla memoria del cineasta (prematuramente scomparso nel giugno scorso) che più di ogni altro in questi anni ha saputo creare un cinema straordinariamente innovativo coniugato a un modello di indipendenza esemplare rispetto a ogni esigenza di “mercato”. Nello spirito del lavoro di Salani si attribuiranno 10.000 euro ad uno fra i “work in progress” di cinque filmaker indipendenti italiani, al fine di contribuire concretamente al completamento del progetto medesimo. I cinque progetti selezionati saranno presentati il 26 gennaio in una sessione aperta al pubblico del festival, ma rivolta espressamente alla giuria.
Il vincitore sarà annunciato nel corso della cerimonia di premiazione del Trieste Film Festival.
Le tre sezioni competitive del festival (Concorso Internazionale Lungometraggi, Premio Mediterraneo Cinema e Concorso Internazionale Documentari) come ogni anno cercheranno di documentare e interpretare i segnali di tendenza più originali provenienti dai paesi dell’Europa centro-orientale, e i premi saranno attribuiti (novità del 2011) dal pubblico.
Torna, inoltre, il progetto Lo schermo triestino curato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste. La nuova puntata del progetto (articolato su un percorso quinquennale) ha come protagonista una delle firme più prestigiose della critica italiana, il triestino Callisto Cosulich, che ha scelto, per rappresentare il proprio senso del cinema, quattro film di culto.
In collaborazione con l’Istituto di Cinema Slovacco è realizzato l’omaggio a Dušan Hanák, classe 1938, regista, sceneggiatore, fotografo, una delle più importanti e rilevanti personalità della cinematografia slovacca e della “nova vlnà”. Il Trieste Film Festival, con l’approfondimento dedicato al suo cinema vero”, ne esplora il talento con la proiezione di quattro lungometraggi; nel ’99 Hanák, le cui opere sono state a lungo ostracizzate dal regime, ha pubblicato un libro di memorie e di fotografie, e sta lavorando ad un altro libro. Dal 1991 insegna presso la Facoltà di Cinema e della Televisione presso l’Accademia d’Arte dello Spettacolo di Bratislava.
Il progetto Eastweek curato da Elena Giuffrida, giunto alla sua terza edizione, rinnova il proprio impegno con le Scuole e le Accademie di Cinema dell’Europa centro-orientale, portando a Trieste una trentina di giovani registi e sceneggiatori e dando loro l’occasione di partecipare, oltre che al
festival, ad incontri, seminari e proiezioni speciali.
Torna anche Muri del suono, la sezione del festival dedicata ai film a tema musicale prodotti nell’Europa centro-orientale nell’ultimo anno è arrivata alla terza edizione. Rock, punk, techno, ma anche cori partigiani, musica etnica e popolare, sperimentale e una puntata (che racchiude il senso della selezione) nella musica d’avanguardia.
A completare l’edizione 2011 la sezione Zone di cinema, destinata ad ospitare i più interessanti esempi della produzione cinematografica strettamente collegata al territorio, e che – con il sostegno della Provincia di Trieste – attribuirà il Premio Zone di Cinema per l’opera ritenuta migliore dal giudizio del pubblico. La sezione quest’anno è stata invitata al festival cinematografico di Pécs, città ungherese capitale della cultura europea nel 2010, avviando così una collaborazione tra le due città e i due festival sul tema comune della cultura di frontiera.

Per maggiori informazioni www.triestefilmfestival.it

© 20 Gennaio 2011

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