La polemica su Boris Pahor
di PGParovel
Trieste, 27 dicembre – Cresce qui ed in Slovenia la polemica su frasi passate per razziste di una lunga intervista rilasciata dal celebre e quasi centenario scrittore triestino Boris Pahor nella ricorrenza dell’autodeterminazione slovena al quotidiano di Capodistria Primorske Novice del 24 dicembre.
In realtà Pahor, rispondendo a domande sull’alternativa di vent’anni fa tra indipendenza o confederalizzazione nella Jugoslavia, ha menzionato le preoccupazioni per le inimicizie ed i revanscismi da Italia ed Austria, e portato ad esempio di una debole coscienza nazionale slovena l’elezione a sindaco di Pirano del medico ghanese Peter Bossman. Non perché nero, ma perché non autoctono, precisando che come sindaco non-sloveno sarebbe stato perciò preferibile un italiano locale.
Non condivido l’opinione di Pahor sull’elezione di Bossman, che ritengo anzi (e l’ho già scritto) di ottimo esempio europeo, anche per la buona conduzione delle amministrazioni pubbliche a prescindere dalle appartenenze etniche, nazionali o politiche, da apprezzarsi in altre sedi.
E posso confermare che non sta nel Litorale, ma nei governi ed al Parlamento di Lubiana la più pericolosa debolezza difensiva slovena dalle attività anomale dei vicini: in materia sono da decenni autore specializzato, a differenza da Pahor, di analisi, libri ed articoli per istituzioni e testate italiane ed estere.
Ma proprio per questo posso anche rilevare che la polemica attuale contro Boris Pahor, che conosco da una vita, si regge soltanto su estrapolazioni sommarie di quelle sue frasi incaute, e mostra lo scopo di incrinare la figura, scomoda a destra e sinistra perché troppo nobile, indipendente e vivace, di quest’inossidabile intellettuale triestino. Perseguitato e poi emarginato in Italia e Jugoslavia come sloveno, antifascista ed anticomunista sino ai suoi novant’anni, ma ora finalmente onorato anche qui, oltre che a livello internazionale, e pure candidato al premio Nobel.
L’operazione di discredito ci risulta provatamente condotta da ambienti della sinistra slovena ed italiana di Trieste e del Litorale, che sono da tempo in convergenza teorica e pratica con la destra nazionalista italiana. E questa volta dopo avere furbescamente intrappolato il 97enne Pahor con quelle dichiarazioni travisabili le hanno immediatamente rilanciate ai media nazionali italiani, sino al Corriere della Sera, per strumentalizzarle. Sono quindi loro a doversi vergognare.
© 12 Gennaio 2011