La Voce di Trieste

“Lo sguardo dei Maestri” al Miela

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Mercoledì 12 gennaio, a partire dalle ore 19.00, verranno proiettati due film del grande regista Bernardo Bertolucci.

Mercoledì 12 gennaio al Teatro Miela prosegue l’appuntamento con la XIII edizione della rassegna Lo Sguardo dei Maestri 2010/2011, organizzato da Centro Espressioni Cinematografiche/Cinemazero/La Cineteca del Friuli in collaborazione con Bonawentura/Teatro Miela e La Cappella Underground.

Lo Sguardo dei Maestri alla sua tredicesima edizione concentra il proprio sguardo sul più internazionale dei nostri registi, ovvero Bernardo Bertolucci con una retrospettiva che si svolgerà al Visionario di Udine, a Cinemazero di Pordenone e al Teatro Miela di Trieste.

Alle ore 19.00 verrà proiettato La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci; con Ugo Tognazzi, Anouk Aimée, Ricky Tognazzi, Laura Morante, Victor Cavallo, Vittorio Caprioli, Renato Salvatori, Olimpia Carlisi, Antonio Travisi, Margherita Chiari, Gaetano Ferrari, Sante Bianchi, Giuseppe Calzolari, Piero Longari Ponzone, Angelo Novi, Gianni Migliavacca, Ennio Ferrari e i musicisti del Concerto Cantoni di Busseto. Italia/USA, 1981, b/n, 116’
A Primo Spaggiari, industriale caseario della Bassa Padana, si chiede, per il riscatto del figlio sequestrato da un gruppo di terroristi, un miliardo; quando il figlio viene dato per morto, Spaggiari escogita un piano truffaldino e utopistico per salvare il caseificio sull’orlo del fallimento. (il Morandini, www.mymovies.it)
“Ormai quarantenne, Bertolucci passa decisamente dalla parte dei «padri» che si confrontano con il mistero della gioventù dei figli. In tal senso, “La tragedia di un uomo ridicolo” appare perfettamente speculare rispetto a “Strategia del ragno”. Scritto da solo «tra mezzanotte e le sei di mattina», in poco più di due settimane, si tratta dell’opera forse più segreta del regista, quasi un oggetto di culto per gli happy few, con un inedito Tognazzi, giustamente premiato a Cannes, nel ruolo dell’ideale nipote dell’Olmo di Novecento. In questo «film noir alla parmigiana, in cui si esprimono spudoratamente i sensi di colpa dell’autore di successo di “Ultimo tango”, il realismo magico bertolucciano sbircia un’altra volta dalle parti di Buñuel, anticipando a suo modo l’atmosfera balzana di certi film di Bertrand Blier o di Almodóvar, o anche di “Mia dolce assassina” di Claude Miller. Dopotutto fu Sadoul a definire un giorno “Il grande sonno” «un incubo raccontato da un ubriacone»… Vista l’indisponibiltà di Storaro (allora impegnato con Coppola), il regista ripiega su Carlo Di Palma: il rimando alla profondità di campo dei dipinti di Edward Hopper fa da contrappunto alla «nebbia» della realtà contemporanea degli anni di piombo” (da “Bernardo Bertolucci – La certezza e il dubbio”, a cura di Fabien S. Gerard).
Alle ore 21.30 sarà la volta di La via del petrolio di Bernardo Bertolucci; con Mario Trejo, Giulio Bosetti, Nino Castelnuovo, Riccardo Cucciolla, Nino Dal Fabbro, Mario Feliciani (voci narranti). Italia, 1967, b/n, 48’+40’+45’
Il percorso compiuto dal petrolio che, dal luogo di estrazione, l’Iran, passando per il Golfo Persico, dove viene caricato sulle petroliere, arriva al porto di Genova, nell’Europa che ne ha bisogno per il suo sviluppo. Il documentario è diviso in tre parti: ‘Le origini’, ‘Il viaggio’, ‘Attraverso l’Europa’. La prima parte è dedicata alla terra d’origine mezzo per riprodurre la realtà. Nella seconda parte, il viaggio della petroliera induce a continui rimandi letterari e cinematografici. L’ultima parte è incentrata su un giornalista sudamericano incaricato di scrivere un diario di viaggio lungo il percorso dell’oleodotto che porta il petrolio da Genova alla Germania. (www.cinematografo.it)
“Dopo due anni di disoccupazione forzata Bertolucci accetta di realizzare un documentario industriale su commissione dell’Eni, trasmesso poi dalla Rai. Partito alla scoperta del petrolio, scoprirà, così come Enrico Mattei, il Terzo Mondo. Tra le righe dei tre episodi de “La via del petrolio” si esprime anzitutto la voglia pazza di vivere la realtà contemporanea a 24 immagini per secondo” (da “Bernardo Bertolucci – La certezza e il dubbio”, a cura di Fabien S. Gerard).
Ingresso € 4,00.

© 12 Gennaio 2011

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