Come allontanare pacificamente cinghiali, caprioli e lepri
Per evitare che danneggino le colture e circolino in luoghi indesiderati o su strade: l’efficacia delle sostanze repellenti confermata da università di Bologna e regione Piemonte
Che gli animali selvatici, specie se di taglia media o grande, non possano venir lasciati circolare sempre e dappertutto è cosa ovvia, e riguarda in particolare i territori che hanno la fortuna di essere così ricchi di fauna come Trieste ed il suo entroterra, dove abbiamo nella fascia periurbana boscata anche caprioli e cinghiali confidenti con l’uomo, o addirittura semidomesticati. Che assieme alle ormai rare lepri recano spesso danni a vigne, orti e colture varie.
Ma da noi questo problema naturale di convivenza si aggiunge nel caso dei cinghiali quello artificioso della scandalosa rozzezza, crudeltà e incultura con cui l’ha affrontato l’Amministrazione provinciale, col supporto dei Comuni e della Regione: invece di utilizzare i mezzi di allontanamento noti collaudati ha organizzato l’uccisione degli esemplari più innocui e confidenti cui molte persone si erano anche affezionate.
E l’ha affidata anche a personale così inadeguato da sparare vicino alle case ed alla gente, e con imperizia tale che invece di sopprimere gli animali con un solo colpo letale e indolore li hanno feriti e colpiti ripetutamente, facendoli morire tra sofferenze e grida strazianti che hanno suscitato viva impressione in chi ha assistito ai fatti (adulti e bambini).
Fa quindi umiliante contrasto la ben diversa civiltà della Regione Piemonte, che come dal documento che pubblichiamo qui sotto ha organizzato invece già nel 2006 un convegno significativamente intitolato “FAUNA SELVATICA E ATTIVITÀ ANTROPICHE: UNA CONVIVENZA POSSIBILE”.
Nel quale hanno presentato anche questo studio dell’Università di Bologna che conferma dettagliatamente l’efficacia, anche per i cinghiali, dei repellenti olfattivi e gustativi in commercio da tempo, per allontanarli sia dagli abitati che dalle coltivazioni. Facendo anche risparmiare il denaro pubblico dei risarcimenti agli agricoltori altrimenti danneggiati.
Ottenere queste ed altre informazioni per evitare il massacro inutile di poveri animali fiduciosi ed indifesi non richiedeva inoltre intelligenza, cognizioni né sforzo maggiore di quelli necessari per un’oretta di ricerca in internet.
A comprova anche del fatto che dobbiamo cambiare pubblici amministratori.
© 4 Dicembre 2010