Consolidata la questione legale e fiscale del Free Territory of Trieste
Trieste, 8.3.2018 – La Law Commission della I.P.R. F.T.T. – International Representative of the Free Territory of Trieste ha pubblicato un’expertise che consolida definitivamente la questione legale e fiscale dell’attuale Free Territory of Trieste e del suo Porto Franco internazionale. Lo studio innovativo è pubblicato in inglese (LINK) ed italiano (LINK) sul sito della I.PR. F.T.T., che ne detiene i diritti di utilizzazione.
Il Free Territory of Trieste attuale è uno Stato sovrano costituito dal Trattato di Pace con l’Italia del 1947 sotto la protezione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in regime speciale di amministrazione provvisoria affidato ai Governi degli Stati Uniti e del Regno Unito, che l’hanno sub-affidata alla responsabilità del Governo italiano. Confina con l’Italia dal 1947 e con la Slovenia dal 1992 (LINK).
Il Porto Franco internazionale di Trieste è costituito dal Trattato di Pace come ente di Stato (State corporation) del Free Territory per il transito, il deposito, la lavorazione ed il commercio delle merci di tutti gli Stati, senza discriminazioni. Svizzera, Cechia, Slovacchia, Austria ed Ungheria hanno inoltre diritto ad utilizzare Trieste come porto di registrazione e di armamento per le loro navi.
Durante la guerra fredda e la successiva dissoluzione della Jugoslavia i Governi italiani amministratori hanno propagandato con successo la falsa tesi che il Free Territory of Trieste non fosse mai stato costituito, che fosse perciò rimasto o ritornato sotto la sovranità italiana precedente (1920-1947) nonostante il Trattato di Pace, e che il porto di Trieste fosse un porto periferico dello Stato italiano.
L’amministrazione provvisoria italiana ha utilizzato questa simulazione politica per applicare illegalmente al Free Territory of Trieste ed al suo Porto Franco internazionale l’ordinamento giuridico dello Stato italiano e le sue enormi tasse, danneggiando gravemente sia i cittadini e le imprese del Free Territory, sia gli Stati che hanno diritti sul suo Porto Franco internazionale (LINK)
La I.P.R. F.T.T. ha già dimostrato con una precedente expertise pubblicata in inglese (LINK) ed in italiano (LINK) che la simulazione della sovranità italiana sul Free Territory of Trieste è costruita con false citazioni e false interpretazioni dei relativi strumenti del diritto internazionale e dell’ordinamento giuridico italiano.
La nuova expertise completa l’analisi dell’inganno dimostrando che l’ordinamento giuridico italiano riconosce ed esegue dal 1947 ad oggi (2018), tutti gli obblighi internazionali della Repubblica Italiana e del Governo italiano verso l’attuale Free Territory of Trieste, verso gli altri Stati e verso le Nazioni Unite, e che tali obblighi hanno prevalenza su tutte le leggi nazionali italiane.
La I.P.R. F.T.T. ha fornito così ai cittadini, alle imprese ed agli altri Stati le prove definitive del fatto che dopo l’entrata in vigore del Trattato di Pace, avvenuta il 15 settembre 1947, qualsiasi pretesa di sovranità italiana sul Free Territory of Trieste è una simulazione politica totalmente priva di fondamento giuridico, poiché vìola sia il diritto internazionale, sia l’ordinamento italiano.
Questo significa, inoltre, che tutti gli atti con cui autorità italiane simulino in forma esplicita od implicita la sovranità italiana sul Free Territory of Trieste per sottoporlo all’ordinamento giuridico e alle tasse dello Stato italiano sono resi ineseguibili anche da una contraddizione logico-giuridica originaria ed insanabile: non è possibile applicare un ordinamento giuridico violandolo.
Su queste basi la I.P.R. F.T.T. ha citato in giudizio davanti al Tribunale di Trieste il Governo italiano amministratore, il suo Ministero dell’Economia e delle Finanze, le sue agenzie fiscali e l’istituto previdenziale italiano INPS, per ottenere il ripristino del corretto regime giuridico e fiscale del Free Territory of Trieste amministrato e del suo Porto Franco internazionale (LINK).
L’udienza conclusiva è stabilita per il 15 maggio 2018, ed una decisione elusiva o negativa del giudice sarebbe scandalosa e immediatamente appellabile. Alla causa hanno già aderito oltre 500 cittadini ed imprese del Free Territory of Trieste e di altri Stati, e le nuove adesioni sono ancora possibili sino al 13 maggio tramite la segreteria del Movimento Trieste Libera (LINK).
La nuova expertise è stata anche notificata direttamente a tutti gli organi dell’amministrazione provvisoria italiana del Free Territory of Trieste, con l’invito formale a ripristinare il rispetto della legge (LINK), nonché al Presidente della Repubblica Italiana ed al Governo italiano per le iniziative di loro competenza.
Per mezzo della I.P.R. F.T.T. i cittadini e le imprese del Free Territory of Trieste e degli altri Stati potranno ora utilizzare le stesse expertises nei propri contenziosi fiscali, commerciali e doganali con le autorità italiane amministratrici del Free Territory e del suo Porto Franco internazionale davanti alle autorità giudiziarie competenti.
La I.P.R. F.T.T. ha già proposto che le procedure per l’applicazione completa dei diritti economici e fiscali del Free Territory of Trieste e dei diritti degli altri Stati sul suo Porto Franco internazionale vengano concordate con un negoziato multilaterale tra i soggetti internazionali coinvolti.
La piena attivazione dei ruoli economici di Porto Franco e centro finanziario dell’attuale Free Territory of Trieste, rimasti bloccati per decenni, ha rilevanza strategica sia per l’incremento dei traffici internazionali, sia per la stabilizzazione economica e politica del Sud-Est Europa nell’ambito dell’Alleanza Atlantica.
A questo scopo, le expertises della I.P.R. F.T.T. evidenziano anche le possibilità di estendere i punti franchi del Porto franco internazionale del Free Territory of Trieste agli altri tre porti strategici dell’Adriatico orientale: Koper (Slovenia), Rijeka e Ploče (Croazia).
La prova definitiva dell’infondatezza delle vecchie propagande del nazionalismo italiano sulla questione del Free Territory of Trieste consente inoltre di smentire e di far cessare le analoghe e connesse pressioni politico-propagandistiche italiane verso la Slovenia e la Croazia.
F.W.
© 8 Marzo 2018